From the daily archives: sabato, Novembre 2, 2013

Lo S&P 500  ha chiuso la seduta a 1.761 punti, registrando un +0,29%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +0,11%.

Ottobre, conclusosi con la seduta di ieri, segna un +4,46%.

La scorsa settimana, dopo aver tracciato un canale rialzista di lungo termine e delle estensioni di Fibonacci, si affermava:

“Inoltre, tornando all’estensione del 100% a 1.778, la stessa, come possiamo notare dal grafico, in questo periodo transita in area trendline superiore del canale rialzista, rafforzandone la valenza.”.

Grafico su base mensile:

Grafico nr. 1 - S&P 500 - Canale rialzista ed Estensione di Fibonacci del 100%

Grafico nr. 1 – S&P 500 – Canale rialzista ed Estensione di Fibonacci del 100%

Ora avviciniamo lo sguardo con un grafico su base giornaliera:

Grafico nr. 2 - S&P 500

Grafico nr. 2 – S&P 500

Come possiamo osservare, lo S&P 500 ha interrotto la propria corsa proprio nell’area che s’era evidenziata.

Difatti, raggiunta tale soglia, l’indice americano ha iniziato ad indietreggiare.

Certamente, considerate le esigue dimensioni del calo delle ultime sedute, sono necessarie conferme, ma questa reazione negativa, proprio a contatto dell’area critica che s’era evidenziata con anticipo, desta molti sospetti.

Attenzione perché, come recentemente sottolineato, visto che il massimo a 1.775 punti è stato registrato in ottobre (mese in cui, insieme a marzo, si sono consumate le più importanti inversioni dell’ultimo ventennio), c’è il rischio che tale picco si riveli di lungo periodo.

Se così fosse i futuri rimbalzi avrebbero valenza negativa ed andrebbero quindi a segnare massimi decrescenti o comunque inferiori a quello recentemente registrato.

E’ un’ipotesi possibile, anche se va evidenziato che gli indicatori anticipatori che io controllo (curva dei rendimenti e mercato immobiliare) attualmente non segnalano pericoli di inversione per l’indice americano.

Valuteremo strada facendo … per ora vale quanto ho affermato la scorsa settimana:

“A dispetto di una sequenza di minimi e massimi crescenti, e per quanto gli eccessi non finiscano mai di stupire, il rischio legato allo S&P 500 supera di gran lungo il potenziale rendimento.”.

Riccardo Fracasso

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