In svariate occasioni, anche recenti, s’è affermato che l’analisi della storia può aiutarci a determinare gli scenari futuri più probabili.

Esaminiamo il grafico comparato dello S&P 500 e dei tassi di interesse stabiliti dalla FED:

S&P 500 - FED FUNDS RATE

S&P 500 – FED FUNDS RATE

Balza all’occhio come i picchi ed i minimi della borsa americana del 2000 e del 2007 coincisero con quelli dei tassi.

Una prima lettura ci spinge a supporre che l’indice americano, attualmente, è ben distante dai massimi poiché i tassi di interesse sono persino nei pressi dei minimi.

Tuttavia, prima di giungere a conclusioni affrettate, corre l’obbligo di approfondire e verificare l’eventuale presenza di differenze significative rispetto al passato.

L’attuale ciclo economico, infatti, è ampiamente distorto da una politica monetaria eccezionalmente espansiva con 3 ingenti QE, l’adozione di tassi zero senza precedenti, men che meno nella sua durata (ben 7 anni!).

Bene ricordare che ad interventi espansivi eccezionali corrispondono problemi economici eccezionali.

Giusto capire che la situazione che stiamo vivendo da anni non rappresenta la normalità, anche se, c’è il rischio lo diventi col passare del tempo.

In passato, i minimi dei tassi di interesse sono stati mantenuti per periodi relativamente brevi, per poi essere progressivamente e rapidamente innalzati dalla Fed per raffreddare l’economia (in altre parole: contenere il rialzo dell’inflazione).

Oggi, invece, dopo una politica monetaria ultra-espansiva, l’inflazione resta persino al di sotto di quel 2% che è il livello voluto dalla FED: in buona sostanza, sotto questo aspetto, nessun surriscaldamento, semmai, sarebbero persino necessari ulteriori stimoli.

Tant’è che la Yellen s’è recentemente affrettata a comunicare che il piano di normalizzazione dei tassi avviato lo scorso Dicembre (rialzo dello 0,25%) sarà molto più graduale del previsto a causa delle difficili condizioni economiche.

Pertanto, situazioni molto differenti dal passato richiedono considerazioni diverse.

Una politica espansiva ha come scopo quello di favorire il ricorso all’indebitamento.

Però, l’eccessivo ricorso all’indebitamento è foriero di pericolose bolle.

Non va dimenticato che la spaventosa bolla immobiliare del 2006/2007 fu causata proprio da una politica monetaria eccessivamente accomodante e prolungata.

Figuriamoci allora le conseguenze che può riportare la politica ultra-espansiva cui stiamo assistendo ormai da diversi anni.

Innanzitutto, i tassi nulli hanno praticamente azzerato i rendimenti dei bond governativi.

Inevitabilmente, tale aspetto ha spinto e spinge tuttora i diversi attori del mercato verso asset potenzialmente più redditizi ma al tempo stesso più rischiosi.

Particolarmente delicata, per esempio, la posizione dei protagonisti più conservativi, come i gestori di fondi monetari (molti hanno chiuso i battenti) o di fondi pensione con linee garantite, gli investitori con profilo prudente, le banche, ecc.

La politica espansiva ha avuto come effetto anche quello di portare gli investitori ad un ricorso sempre più frequente della leva finanziaria che ha rappresentato un importantissimo elemento di supporto per il mercato azionario:

S&P 500 - Margin Debt

S&P 500 – Margin Debt

In tal caso, non si ipotizzano comportamenti molto diversi da quelli del passato: nel caso in cui la leva (margin debt) dovesse sgonfiarsi (e già da qualche mese qualche segnale lo sta dando), con ogni probabilità il listino americano seguirà lo stesso senso di marcia.

Dal quadro emerge quindi una decisa vulnerabilità di fondo che deve essere tenuta in considerazione dagli investitori.

Per il momento, non si sta pensando ad un’inversione pari a quelle passate, ma alla possibilità concreta che ad un certo punto si concretizzi una correzione che, considerati i livelli raggiunti, sarà comunque pesante.

Una correzione in grado di ripulire molti eccessi tuttora presenti, quindi salutare per chi si presenterà scarico all’appuntamento, molto meno per chi la subirà.

Comunque, ciò non esclude in alcun modo che tale discesa possa essere preceduta da un ulteriore prolungamento dell’attuale periodo di calma, magari anche con la registrazione di un massimo leggermente superiore all’attuale.

Riccardo Fracasso

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7 Responses to S&P 500: analisi comparate

  1. MAURIZIO ha detto:

    RICCARDO Ciao . Sono un poco confuso .
    Per cortesia cerco di riassumere quello che mi sembra essere importante per quanto riguarda il
    nostro FTSEMIB. Mi spiego .
    Nel TUO POST del 11-03-16 parlavi di RITRACCIAMENTO:
    E abbiamo raggiunto la zona del 50%in AREA 19310p.
    Nel TUO POST del 13-04-16 parlavi Ftse Mib: target e gestione del rischio .Ed INDICAVI : Di seguito le principali estensioni di Fibonacci al RIALZO:
    18906 (61,8% ); 20.221 (100%); 22.349 (161,8%).
    Confermando nel POST del 15-04-16 Ftse Mib: area 18.900 nel mirino
    Si confermano le AREE di target suggerite da Fibonacci 18906 (61,8%); 20.221 (100%); 22.349 (161,8%).
    Nel TUO POST del 22-04-16 Ftse Mib: nuovo rialzo
    IDICAVI 2 IPOTESI A1 – area 18.900; A2 – area 20.200.
    Concludevi: Al momento, sarei portato ad assegnare una leggera preferenza all’ipotesi A2 (purchè supportata dalla borsa americana) ma, sia chiaro, lo scenario A1 resta credibile, tanto più in un contesto pericoloso come quello più volte descritto da diverse settimane.
    Indispensabile una corretta gestione del rischio, come spiegato qualche settimana fa.
    Abbiamo raggiunto 18900p (61,8%)primo livello poi siamo scesi ..
    Ora nel TUO POST del 06-05-16 Ftse Mib: vendite pesanti
    Applichiamo le Estensioni di Fibonacci(STAVOLTA AL RIBASSO) per individuare le potenziali aree di target del calo in corso:
    17.556 (61,8%);16.624 (100%); 15.117 (161,8%).
    Indicando : Nelle prossime settimana la prima area (peraltro raggiunta nel corso della seduta odierna) sarà rafforzata dalla convergenza con la trendline di minimi crescenti avviatasi a Febbraio.
    La seconda area oltre ad essere, come al solito, favorita dalla statistica, converge col minimo di inizio Aprile. Abbiamo avuto modo di constatare anche recentemente come, in un contesto ribassista come l’attuale, solitamente i cali difficilmente si esauriscano al primo target (area 17.556) e solitamente raggiungano almeno il secondo (area 16.624). Personalmente non escludo entrambe le due ipotesi.

    Se indosso la CASACCA DELL’ INVESTITORE sul FTSEMIB essendo non INVESTITO e leggendo tutto ed il contrario di tutto….in questo periodo resto prudentemente ancora fuori dal mercato ed osservo….
    Se dovessi INDOSSARE LA CASACCA DEL TRADER dovrei tenere sul tavolo 2 IPOTESI :
    A)scendiamo ancora verso il livello del 100% della EST.RIB.FIBO.WEEK. a 16624p per poi, forse????? , rimbalzare…..
    B)Il MERCATO riconosce il minimo di VENERDI’ a 17592p
    e lunedì continua la sua ascesa andando ad iniziare a disegnare una EST.FIBO.RIALZ. con i TARGET a :
    18465P/19877P/21289P.

    In fine una domanda :
    I ritracciamenti e le estensioni di FIBONACCI hanno la stessa valenza statistica DI RAGGIUNGIMENTO ?

    Non so se mi sono spiegato chiaramente.
    Per questa ragione che mi permetto se TI fosse possibile
    una risposta in merito.
    Grazie Buon Inizio di Settimana Maurizio

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Maurizio,

      non emerge grande confusione tra le tue considerazioni, anzi.
      Se indossi la casacca del trader devi avere molta pazienza e stare alla finestra senza temere di perdere il treno e senza nemmeno doverti scervellare su quel che sarà il preciso sviluppo del mercato.
      Per il trader, invece, sono due i target ribassisti, di cui uno già raggiunto.
      Attenderei di avere un minimo definito prima di calcolare i target di un eventuale recupero (ad ogni modo, se consideri come punto C il recente minimo, i livelli di estensione sono diversi da quelli che hai scritto… vedrei come primo ostacolo area 19.000).

      Infine, se ho ben capito la domanda, nei ritracciamenti di Fibonacci la statistica indica come target il livello del 38,2%, nelle Estensioni invece il 100%…. ma non se ho compreso correttamente il tuo quesito.

      Riccardo

  2. MAURIZIO ha detto:

    RICCARDO Ciao .
    Grazie per la TUA risposta .
    Buona Notte Maurizio

  3. Dario ha detto:

    Ciao Riccardo,

    Molto interessante questa tua analisi sull’ SP500.
    Mi capita spesso di leggere questo tipo di analisi, ma tutte hanno in comune una cosa : manca il timing. Nella tua analisi dici che siamo in una fase laterale che , su base storica, dovrebbe preludere ad una crash / correzione del mercato. Pero’ questa fase laterale dura da un anno mezzo e chi ci dice che non possa durare per due anni ancora ? Nessuno. Quindi nel frattempo un investitore come dovrebbe comportarsi ? So bene che e’ impossibile stimare il timing, ma proprio per questo bisogna stare attenti a come interpretare questo tipo di analisi.

    Dario

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Dario,
      è necessario distinguere la tipologia di operatore.
      L’analisi ci indica vulnerabilità, e fino a che lo farà, l’investitore dovrà tenerla in considerazione mantenendo quel che è la strategia attuale (alleggerire sugli allunghi eventuali posizioni long in portafoglio).
      Discorso diverso per il trader che può cavalcare le singole oscillazioni, in un senso o nell’altro.
      Non bisogna comunque dimenticare che l’universo degli investimenti è ampio.
      Ad ogni modo, questa potenziale fase distributiva s’è già prolungata oltre la durata delle precedenti… personalmente credo che entro l’anno avremo segnali definitivi di conferma o smentita.
      Riccardo

  4. MAURIZIO ha detto:

    RICCARDO Ciao . Vorrei attirare l’attenzione ancora una volta sulla CONSOB più in dettaglio .
    Come TU ben sai ieri VEGAS ha detto tra le altre cose ……facendomi rizzare i capelli…e posso immaginare i RISPARMIATORI delle 4 BANCHE in questione
    tutto ed il contrario di tutto .
    CITO:
    I prospetti dei bond subordinati delle banche fallite (Cari Chieti, Banca Marche, Banca Etruria e Cari Ferrara) sono «stati redatti nel rispetto delle regole di trasparenza previste dalle norme sul prospetto informativo» e «hanno dato massima evidenza a tutti i fattori di rischio connessi alla complessità degli strumenti e alla situazione in cui versavano le banche», specificando anche il rischio di «perdere l’intero capitale investito .SIC.SIC.SIC.SIC.

    CONCLUDENDO IL SUO PENSIERO SU QUESTO TEMA CON UN PASSAGGIO…DA STRISCIA LA NOTIZIA . Cito:
    Il prospetto informativo «rimane un documento troppo lungo e complesso per poter essere letto e pienamente compreso dal risparmiatore», ha poi sottolineato il presidente della CONSOB, annunciando l’avvio di «una consultazione» su tre raccomandazioni volte a «informazioni più chiare» e maggiore «trasparenza» .
    PRECISANDO INFINE :
    Ribadiamo peraltro che «un eccesso di informazione equivale quasi sempre ad una carenza di informazioni».
    Ma questa è la VIGILANZA ??? Mi domandavo…
    NESSUNISSIMA AUTOCRITICA………..COME SEMPRE SONO GLI ALTRI CHE SBAGLIANO..
    Ma come si può ammettere ed accettare che il RESPONSABILE
    DEL MERCATO faccia una dichiarazione simile …..
    che se mi permetti la battuta è “UN OSSIMORO ” che va bene come TITOLO di una canzonetta
    es: GHIACCIO BOLLENTE di TONY DALLARA del 1959 .
    E non come il “PASSAGGIO PIU’ IMPORTANTE ”
    della SESTA RELAZIONE del PRESIDENTE DELLA VIGILANZA DEL NOSTRO MERCATO.
    Grazie Buona Serata e Buon Lavoro Maurizio

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Purtroppo controllori e controllati non hanno svolto bene il loro lavoro Maurizio.
      Saluti.
      Riccardo

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