Il Ftse Mib  ha chiuso la seduta a 19.329 punti, registrando un -0,57%.

Il bilancio settimanale è pari ad un -0,77%.

Grafico:

FTSE MIB – Ritracciamenti di Fibonacci

I prezzi si mantengono all’interno dell’area del ritracciamento del 50%.

Passiamo ora al settore bancario:

FTSE ITALIA BANCHE – Falsa rottura

La settimana appena conclusa (-2,72%) conferma lo scenario di falsa rottura della trendline superiore del canale rialzista temporaneamente sforata ad inizio anno.

Una falsa rottura rialzista rappresenta un segnale ribassista che ci indica come il prossimo movimento deciso sarà verso il basso e non verso l’alto.

Ovviamente, s’è consapevoli che non esiste segnale al mondo in grado di fornire certezze sul futuro, ma anche che è sempre bene operare con le probabilità a favore.

Ora, andiamo a riesaminare i due grafici attraverso lo studio delle time zones per verificare eventuali date di interesse.

Ftse Mib:

FTSE MIB – Time Zones

Impostiamo come intervallo quello delimitato dal minimo di Giugno 2016 ed il massimo di Settembre 2016.

La prima proiezione (settimana del 14 novembre) anticipa di una settimana quel che si è rivelato un bel rimbalzo, rafforzando l’attendibilità di tale intervallo e delle time zones ad esse legate.

La successiva time zone è rappresentata proprio dalla settimana appena conclusa e rientra in quel che è una fase laterale preceduta dal rimbalzo cui si faceva cenno in precedenza, il che implica una potenziale svolta ribassista.

Passiamo al settore bancario:

FTSE ITALIA BANCHE – Time Zones di Fibonacci

Considerato l’intervallo A-B, si osservi come in tutte e tre le successive time zones i prezzi sono giunti a contatto con una trendline del canale per poi cambiare direzione, il che rende piuttosto attendibile tali riferimenti temporali.

Il prossimo è rappresentato dalla settimana che ha inizio il 13 Febbraio.

Considerando questa data e quella del Ftse Mib, non è escludibile che gli indici proseguano l’attuale fase laterale  fino a metà Febbraio per poi scendere, o che nella fase iniziale di un eventuale calo il listino azionario ceda a causa delle vendite su altri settori per poi essere appesantito dalla discesa del settore bancario.

Ad ogni modo, la ricerca dello sviluppo preciso appare esercizio sterile oltre che pretenzioso.

Quel che conta è fare la cosa più corretta in base allo scenario presente, considerando il rapporto rischio/rendimento e con la piena consapevolezza che nessuna analisi al mondo è in grado di rivelarci il futuro con certezza; anche se ciò può significare perdere delle occasioni o l’ultimo tratto di un movimento.

Ciò premesso, il quadro presenta i seguenti elementi:

  • siamo giunti alla prima data (quella del Ftse Mib – terzo grafico) dopo una corsa importante;
  • sia il Ftse Mib (primo grafico) che il settore bancario (secondo grafico) hanno raggiunto soglie grafiche di rilievo dopo una corsa sostenuta;
  • la falsa rottura del settore bancario (secondo grafico).

Per quanti fossero long, a mio avviso attendere la settimana del 13 Febbraio per prendere profitto appare un rischio non sufficientemente compensato dai rendimenti potenziali di un eventuale allungo che avrebbe come target area 20.666 punti (vedi primo grafico).

Riccardo Fracasso

16 Responses to Ftse Mib: riferimenti grafici e time zones

  1. Graziano ha detto:

    Grande Riccardo
    Interessantissimo articolo e analisi super dettagliata, complimenti .
    Graziano

  2. Cristiano ha detto:

    Ciao Riccardo, sarebbe bello un confronto con time-zones dello S-P, se fattibile e se ha un senso.
    Buon fine settimana.

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Cristiano,

      ha talmente che sto facendo delle simulazioni da una decina di minuti ma, però, finora non mi portano a date vicine e quindi, non ha senso pubblicarle ora (Sempre che non ne trovi entro domani).
      Premesso che una convergenza tra i mercati rafforzerebbe notevolmente la valenza dell’analisi (e la tua richiesta giustamente teneva conto di questo), va comunque detto che, come spiegato nel post didattico, non tutte le svolte sono segnalate dalle time zones.
      In altre parole, l’eventuale assenza di date non implica necessariamente l’assenza di svolte.

      Buon weekend.

      Riccardo

  3. Giuliano ha detto:

    Ciao Riccardo, grazie come sempre x le tue preziose analisi, penso che nelle ultime ci sia un errore, volevi dire 13 febbraio?

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Giuliano,
      hai ragione, grazie per la segnalazione.
      Ho corretto
      Saluti.
      Riccardo

  4. enzo ha detto:

    riccardo ritieni che il sell off sulle obbligazioni periferiche governative si fermi ?
    non me lo aspettavo con la copertura della bce
    quando draghi non ci sara’ piu nella bce quale fine faranno considerando anche la grande quantita’ che ne detengono le banche italiane, molti rimaranno incastrati (btp 50 anni !!)anche se con dei tassi cosi’ bassi era umanamente impossibile scegliere l’obbligazionario

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Enzo,

      i picchi visti a mio avviso rappresentano top di lunghissimi termine.
      La BCE può contenerla, ma una volta innescata la discesa non può arrestarla perchè è un pò come cercar di fermare un treno con una mano.
      L’entità ed i target della discesa dipenderanno anche dall’andamento dell’inflazione.
      In ogni caso, al di là di possibili rimbalzi temporanei, questi sono cambi di direzione destinati a non esaurirsi in poco tempo.
      I rendimenti reali sono comunque ancora molto bassi.

      Hai toccato un aspetto importante: l’enorme debito italiano in questi anni ha avuto il vantaggio di essere rifinanziato a tassi bassi (anche grazie alla BCE) ma non è sceso, anzi, è cresciuto.
      Nel momento in cui la BCE cesserà di sostenerlo (il che non è comunque imminente) e i rendimenti (già in rialzo) saranno più alti, rifinanziarlo sarà più costoso (il che è un problema).
      In merito alle banche, mentre un rialzo dei rendimenti può col tempo rifornire un’alternativa importante di investimento, al momento sta comunque deprezzando titoli presenti in bilancio (anche se penso che le scadenze a 50 anni siano nelle mani di privati e non di istituti) con ripercussioni in portafoglio.

      Saluti.

      Riccardo

  5. Luciano Sincich ha detto:

    Ciao Riccardo,ti seguo sempre con molto interesse e trovo superfluo ripetere la bonta’ delle tue opinioni e risposte,pero’ a me personalmente mancano i tuoi calcoli sui PUNTI PIVOT annuali sul Ftse MIB di quest’anno…con questi ti avevo conosciuto. Ringraziandoti ti auguro un buon lavoro. Luciano

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Grazie Luciano per le belle parole.
      E’ un’analisi che avevo già abbozzato ma non ho mai concluso.
      Cercherò di farlo in questo weekend.
      Buona giornata.

      Riccardo

      • Luciano Sincich ha detto:

        Grazie, Riccardo. I Punti Pivot sul Ftse MIB sono un’analisi che io ritengo molto interessante e importante… grazie ancora e buon lavoro. Luciano

  6. riccardo ha detto:

    Ciao Riccardo e buongiorno a tutti,
    la correzione sul Fmib potrebbe già concretizzarsi questa settimana se cederanno eventualmente i supporti in area 19000/19200 (valori riferiti al future).
    Concordo sulla falsa rottura del settore bancario e su un probabile storno verso la parte bassa del canale, durante il mese di febbraio. Ciò nn esclude i classici rimbalzi o pull-back temporanei verso i livelli perduti, in sostanza nn dovremmo assistere a discese violente e repentine ma piuttosto ad un rientro del prezzo su livelli più favorevoli per continuare il trend primario bullish ancora in vigore.
    Quanto al mercato obbligazionario è vero che il rendimento medio è tuttora poco interessante e la bolla nn mi pare sia ancora esplosa grazie all’ombrello della BCE. La spesa Tesoro Italiano per interessi è diminuita solo per la quota a parte relativa alle nuove emissioni assegnate dal 2013 in poi, pertanto il risparmio non è così immediato ed il vero beneficio si vedrà semmai quando saranno liquidate le scadenze dei vecchi titoli emessi prima e durante la crisi del debito scatenata nel 2011/12. Questo è uno dei motivi per cui il debito è aumentato in valore assoluto, lo stato continua a finanziare il deficit a debito ed il serpente si morde la coda. Un film già visto… purtroppo!
    Buona settimana e buon trading al gruppo.
    Riccardo.

  7. Marco ha detto:

    Ciao Riccardo,
    ti ringrazio per le tue analisi sempre molto interessanti e ringrazio anche i lettori del blog per i loro interventi pertinenti e con considerazioni utili a tutti. È proprio un bel leggere.
    Mi farebbe piacere avere un tuo parere su un’asset class spesso trascurata dagli addetti ai lavori. Per un investitore poco propenso all’azionario come vedi in questo momento la sottoscrizione di un fondo obbligazionario globale
    INFLATION LINKED in USD e un fondo obbligazionario INFLATION LINKED EUROPEO.
    Grazie ancora Marco

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Salve Marco,
      ovviamente chi investe in obbligazioni indicizzate all’inflazione deve puntare ad un aumento della stessa.
      Come le politiche monetarie espansive cui abbiamo (e stiamo) assistito, giunti in questa fase del ciclo economico le Banche Centrali dovrebbero essere preoccupate a raffreddare l’economia che, invece, presenta livelli inflattivi bassi.
      Il maggior canale di trasmissione della liquidità (che spinge i prezzi) è il canale bancario che, però, nel caso sta vivendo una fase difficile (mi riferisco principalmente a quello europeo) che nel caso dovesse aggravarsi porterebbe ad una nuova stretta creditizia.
      Pertanto, molto dipenderà da tale settore.
      Negli Stati Uniti, invece, l’inflazione è in aumento e una piccola dose di inflatione linked (magari da acquistare sulle correzioni) può essere una scommessa per chi non crede ad una crisi globale.
      Saluti.
      Riccardo

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