Giunti a fine anno andiamo a valutare le borse attraverso l’ormai noto criterio che considera il rapporto che intercorre tra la capitalizzazione della borsa ed il PIL e lo pone a confronto con la media storica.

Nel 2017 il rialzo dei mercati azionari ha ridimensionato la sottavalutazione di alcuni mercati (tra cui il nostro) e, al tempo stesso, ha acuito la sopravvalutazione di quelli più tirati.

Rapporto capitalizzazione borse / PIL

La tabella classifica le borse in ordine decrescente di sottovalutazione.

Semplificando, le borse con sfondo verde sono quelle sottovalutate/convenienti (tra le quali spicca al sesto posto la nostra Italia), mentre le altre sono quelle sopravvalutate/sconvenienti.

In altre parole, si può anche affermare che nella prima categoria si trova valore, mentre nella seconda no.

Ciò potrebbe indurre l’investitore a posizionarsi sulle prime ed evitare le seconde ma, le cose sono meno semplici di quanto sembra.

Infatti, le tempistiche dei riallineamenti delle quotazioni non rispetta tempistiche precise.

Inoltre, nel caso in cui la borsa americana, la più sopravvalutata tra tutte, dovesse pulirsi degli enormi eccessi, difficilmente gli altri mercati non ne risentirebbero.

Ho impiegato buona parte del mio weekend di fine anno per pubblicare ben 6 analisi, alcune piuttosto laboriose: consideratelo il mio personale regalo per Natale.

Riccardo Fracasso

 

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