Il Ftse Mib  ha chiuso la seduta a 19.255 punti, registrando un -0,52%.

Il bilancio settimanale è pari ad un -5,36%.

La scorsa settimana:

” Poco al di sopra di tale soglia (Ndr : parallela inferiore della forchetta rialzista), nelle ultime settimane s’è formata l’area di supporto 20.200-20.250 punti, la cui rottura innalzerebbe le possibilità di cedimento della parallela inferiore.”.

Il gap con la quale è stata perforata area 20.200-20.250 suggeriva sin dalla chiusura di lunedì la rottura vera e propria di tale soglia, e non un semplice sforamento:

FTSE MIB – Area 20.200-20.250 – Gap down

E come scritto la scorsa settimana, la rottura di tale area ha effettivamente preceduto la discesa al di sotto della parallela inferiore della forchetta rialzista di lungo termine:

FTSE MIB – Forchetta rialzista

Al momento non è ancora escludibile l’ipotesi di falsa rottura.

L’eventuale chiusura mensile sensibilmente inferiore alla parallela inferiore rappresenterebbe una conferma di rottura.

Al momento ci limitiamo a valutare il quadro attuale, evidenziando una chiusura della settimana sui minimi, che ne rende probabili ulteriori nel corso della prossima.

Il mancato riconoscimento di un importante supporto, dopo un calo partito addirittura da 24.544 punti, è segno della forza del movimento e della debolezza del Ftse Mib.

La convinzione personale è che a due giorni dalla chiusura del terzo trimestre l’impostazione propendesse chiaramente per un imminente rialzo (anche corposo), poi stravolto dalla nota del DEF.

Inoltre, la contemporaneità con la quale Ftse Mib, Dax  ed Eurostoxx 50 hanno rotto le rispettive aree di supporto ne rafforza i singoli segnali.

L’allineamento grafico tra gli indici rappresenta un importante elemento di conferma nell’analisi tecnica.

E’ opinione personale che l’accelerazione ribassista sia motivata dai timori di una crisi dell’Area Euro e che, però, l’assenza di vero panico sia legata alla lecita speranza di un accordo tra governo italiano e istituzione Europee.

Tuttavia, si rischia che l’accordo giunga quando oramai lo scenario sarà compromesso e non potrà che offrire temporanei rimbalzi.

Ad ogni modo, attendiamo gli sviluppi.

Riccardo Fracasso

 

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