From the daily archives: sabato, Ottobre 1, 2022

Oggi esamineremo alcuni tra i principali mercati azionari europei.

FTSE MIB
DAX
EUROSTOXX 50

Dai profondi minimi del 2020 gli indici europei sono quasi raddoppiati, per poi arrestare la propria corsa tra metà novembre 2021 e inizio gennaio 2022.

Da quel punto in poi si è avviata una sequenza di massimi decrescenti (tipica dei ribassi) e di minimi allineati (proprio in corrispondenza del ritracciamento di Fibonacci del 50% dell’intero vettore rialzista).

Massimi decrescenti e minimi allineati che hanno quindi dato vita a un triangolo ribassista.

In questa settimana abbiamo assistito alla rottura della base di questo triangolo, peraltro confermata in chiusura mensile.

La rottura di un supporto, come noto, rappresenta una segnale ribassista.

Per calcolare il target naturale di un triangolo ribassista è sufficiente proiettarne l’altezza dal punto di rottura verso il basso.

Così facendo, si giunge nell’area dei minimi del 2020:

  • Ftse Mib: area 14.150 punti;
  • Dax: area 8.250;
  • Eurostoxx 50: area 2.300.

I minimi 2020 corrispondono anche al target più basso (area 2.200 punti) tra i tre indicati per lo S&P 500 nell’ultimo check up.

A questo punto, sono doverose alcune precisazioni, utili per un giusto approccio nella lettura di qualsiasi analisi.

Innanzitutto, personalmente ritengo qualsiasi forma di analisi utile per indicare uno scenario credibile, ma che può essere modificato/abbandonato nel caso di elementi di novità in grado di stravolgere la situazione.

Per cui, piena consapevolezza che le analisi non offrono certezze, ma scenari probabili da valutare strada facendo.

Ciò premesso, per quanto i target indicati possano sembrare esagerati (significherebbero un pressoché dimezzamento dai massimi di partenza), non lo sono affatto se si considera il contesto.

Ad ogni modo, ritengo sarà bene prendere come riferimento ancora una volta la borsa americana e rivalutare il quadro generale all’eventuale raggiungimento di ogni target indicato nel report di metà settembre.

Nel caso in cui il quadro generale dovesse risultare notevolmente migliorato già in corrispondenza a target meno profondi rispetto ai minimi del 2020, si modificherà la propria strategia, senza essere penalizzati dall’ipotesi di partenza.

Al tempo stesso, nel caso in cui anche al raggiungimento dei minimi del 2020 il quadro generale dovesse risultare incoerente con quello di un bottom di inversione rialzista, si valuteranno ipotesi con target ancor più bassi.

Riccardo Fracasso

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