From the daily archives: domenica, Ottobre 30, 2022

Andiamo a esaminare il grafico di lungo termine su base trimestrale del treasury a 10 anni:

Un po’ di storia: dopo una prolungata fase ribassista (2003-2007) il decennale americano è ripartito da un doppio minimo per poi raddoppiarsi in circa 13 anni (2007-2020) di forte rialzo.

A quel punto i rendimenti lordi erano di appena mezzo punto percentuale e quelli reali addirittura negativi di oltre un punto.

La bolla e l’impennata dell’inflazione favorirono una discesa del 20%.

La durata del calo superiore all’anno ci consente di parlare di trend primario ribassista.

I prezzi hanno raggiunto il ritracciamento del 38,2% del vettore A-B, peraltro convergente con i minimi del 2013 (aspetto che ne avvalora l’importanza).

Positiva, al momento, la tenuta di quest’area di supporto, anche se non vi sono segnali tali per escludere con forza l’ipotesi di una futura rottura.

Tuttavia, l’analisi d’insieme deve tener conto di ulteriori elementi, tecnici e non, favorevoli:

  • ipervenduto su base mensile;
  • impennata di volatilità (MOVE index);
  • quinto stadio del ciclo economico;
  • rendimenti più appetibili rispetto al dividend Yield della borsa americana;
  • aspettative di rialzo dei tassi che potrebbero essere esagerate rispetto al contesto (l’inflazione, pur elevata, è in calo, e i dati economici parrebbero destinati a peggiorare).

Sicuramente un atteggiamento prudente può essere quello di attendere conferme con la consapevolezza, però, che l’attesa comporterebbe inevitabilmente prezzi meno convenienti.

Magari non sta succedendo, ma non mi stupirei se la mano primaria a questi livelli stesse comprando qualcosa.

Riccardo Fracasso

 
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