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Il 23 Novembre, esaminando il cross euro/rand (al tempo a 13,56), si espresse una valutazione favorevole alla valuta sudafricana.

Il 20 dicembre 2014 si evidenziò il segnale di ingresso (al tempo il cambio incrociava a 14,16):

“Pertanto, dopo il segnale di eccesso rialzista (ribassista per il rand) della scorsa settimana, al termine di questa è scattato quello concreto di ingresso sul rand.”.

A distanza di circa un mese, andiamo a monitorare la situazione:

Euro/Rand - Area di Convergenza - RSI

Euro/Rand – Area di Convergenza – RSI

Combinando le estensioni di Fibonacci dei punti 1-2-3 ai ritracciamenti di Fibonacci della gamba rialzista che si è estesa tra il minimo segnato nel Dicembre 2010 ed il massimo registrato nel Gennaio 2014, emerge un’interessante area di convergenza a 12,80-12,90.

Nel ricordare che statisticamente il primo storno si interrompe il più delle volte al primo livello di Fibonacci (ovviamente non è una regola fissa), si evidenzia che attualmente il cross euro/rand può ritenersi all’interno di tale area.

Come fatto per il dollaro, identificato il raggiungimento di un target, verifichiamo l’eventuale presenza di un eccesso.

L’RSI settimanale è vicinissimo dal segnalare una situazione di ipervenduto ed è comunque su valori che sul grafico raramente si sono visti.

Inoltre, abbiamo una sequenza di ben 6 chiusure settimanali negative (positive per il rand).

A ciò si aggiunga che nelle ultime settimane il calo ha assunto una forma parabolica, che descrive eccesso.

Pertanto, anche per il rand, come per il dollaro, il raggiungimento di un’area di convergenza avviene in una situazione di eccesso (seppur meno marcato per la valuta sudafrica).

La situazione tecnica appare un po’ meno tirata rispetto al dollaro, ma pure in questo caso l’ipotesi di un rimbalzo dell’euro appare probabile.

Riccardo Fracasso

 
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