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Partiamo subito col grafico del Ftse Mib:

Grafico nr. 1

Il nostro indice ha chiuso a  14.045  punti, registrando un +0,29%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +0,91%.

Andiamo ora ad osservare l’andamento della seduta giornaliera:

Grafico nr. 2

 

Di seguito l’unica previsione che farò oggi: il recupero del nostro indice avvenuto proprio nell’ultima ora e mezza della seduta (la parte più significativa) e la chiusura sui massimi rendono probabili ulteriori allunghi nella seduta di lunedì.

Ultime sedute:

Grafico nr. 3

 

Innanzitutto va sottolineato che tutti e tre i trend (breve, medio e lungo) rimangono ancora una volta impostati al ribasso.

Le difficoltà delle banche spagnole e le voci sempre più insistenti sull’uscita dall’Euro da parte della Grecia hanno provocato la negazione della Engulfing bullish (figura di inversione rialzista molto attendibile) comparsa lunedì scorso.

Se da un lato è vero che è molto negativa l’invalidazione della Engulfing bullish, dall’altro è altrettanto vero (e ben visibile nell’ultimo grafico) che il supporto che avevamo indicato la settimana scorsa a 13.610 punti è stato riconosciuto dal nostro Mib; questo è un aspetto da evidenziare perchè in un mercato sfacciatamente ribassista i supporti perdono di valenza (al contrario delle resistenza).

Il riconoscimento del supporto, quindi, segnala che in tale area i venditori non riescono, al momento, a prevalere sugli acquirenti.

Però, la positività della tenuta del supporto è ridimensionata dal fatto che il nostro indice, dopo esser venuto a contatto con tale area, non s’è allontanato in modo consistente.

In parole semplici, è stato evitato il peggio, ma la situazione, tecnica ed economica, impone molta cautela.

Non escludo  che in caso di tenuta dei supporti citati (anche da parte dello S&P) pure il nostro indice possa rimbalzare, seppur non in modo lineare, fino a circa metà giugno (il 12 giugno è data di siderografo) ma la precarietà del contesto mi porta a confermare con ancor più convinzione quanto scritto sabato scorso (5 maggio):

“…nessuno ci vieta di sfruttare un eventuale rimbalzo del nostro listino esclusivamente per aprire nuove posizioni ribassiste (magari quelle che si saranno chiuse in prossimità dell’area 13.610) a prezzi più convenienti.”.

La rottura convinta dei 13.610 punti vedrebbe il nostro listino dirigersi verso 13.100-13.200 punti.

Vi lascio con tre ultimi spunti:

  • il governo spagnolo ha rasserenato i mercati dando il via libera all’acquisizione del 45% di Bankia. Trattasi dell’ottava nazionalizzazione bancaria dal 2008 e della più grande  mai avvenuta in Spagna. Quando leggo di Stati dell’Area Euro che si svenano per salvare  le proprie banche il mio pensiero corre all’Irlanda, quella stessa Irlanda che finì per chiedere ed ottenere aiuti all’Unione Europea. Spesso è sufficiente guardare al passato per fare previsioni;
  • i bookmakers inglesi non accettano più scommesse sull’uscita della Grecia dall’Area Euro; ciò significa che ritengono certo che ciò avverrà e probabilmente a breve. D’altra parte, sono aumentate notevolmente le possibilità che alle prossime elezioni (6 giugno) salga al governo una coalizione contraria all’euro;
  • Rehn, commissario Ue per gli Affari economici e monetari , ha affermato che “prevede che l’Italia raggiunga il pareggio di bilancio nel 2013”. Capisco la volontà di tranquillizzare i mercati, ma esiste un limite alla decenza.

Riccardo Fracasso

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