Prosegue la discesa per il FTSE MIB
Partiamo subito col grafico del Ftse Mib:
Il nostro indice ha chiuso a 15.216 punti, registrando un -0,2%.
Il bilancio settimanale si conclude con un pesante -4,78%, che si aggiunge al -3,06% della settimana precedente ed al -3,49% di quella ancora prima.
Confermata ancora una volta la nostra palese minor forza relativa rispetto allo S&P: nelle ultime tre settimane, infatti, il Ftse Mib ha perso il 10,92% di fronte al -0,43% dello S&P 500.
Da inizio anno il nostro indice registra un +0,83% mentre quello americano +11,17%.
Ultime sedute:
Innanzitutto, come era facilmente ipotizzabile, tutti e tre i trend restano ribassisti.
Si può inoltre osservare come il mercato, dopo esser sceso, la settimana scorsa, sotto l’importante area a 16.150-16.200 e sotto la media mobile a 200 giorni, abbia accelerato al ribasso senza nemmeno ‘accorgersi’ del supporto a 15.675 punti.
Un pizzico di serenità ce lo regala l’andamento dell’ultima seduta:
Come più volte detto, le fasi più importanti di un periodo (in tal caso di una seduta) sono quelle finali; ne consegue che, nonostante non si sia chiuso sui massimi, sembra esserci spazio per un rimbalzo.
Inoltre, come si può osservare dal primo grafico, il Detrended segnala un consistente ipervenduto, anche se va sempre ricordato che da una parte è vero che tale situazione ci suggerisce prudenza nell’aprire nuove posizioni short, dall’altra non va mai scordato che l’ipervenduto è un eccesso, ed un mercato in forte tendenza (nel caso specifico al ribasso) è normale che ecceda.
Riassumendo abbiamo:
-
Evidente nostra debolezza;
-
tutti e tre i trends ribassisti;
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recupero nella fase finale dell’ultima seduta;
-
presenza di un consistente ipervenduto.
In un contesto simile, è lecito aspettarsi un rimbalzo almeno nel corso della seduta di lunedì ma che lo stesso si esaurisca in poche ore o che sia l’inizio di un recupero più duraturo e vistoso è difficile dirlo.
Mi rendo conto che con ciò non dico qualcosa di grande utilità operativa, ma forse lo è un po’ di più quanto segue:
-
agli attuali livelli, una strategia che preveda l’apertura di ulteriori posizioni short in questo contesto (recupero nella fase finale e ipervenduto), pur potendosi rivelare vincente, non ha dalla sua sufficienti probabilità di successo per esser attuata (molto meglio ‘accontentarsi’ di mantenere quelle eventualmente già presenti in portafoglio, impostando un trailing stop);
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un eventuale recupero, a mio avviso, se dovesse rivelarsi vigoroso, dovrebbe comunque aver una valenza negativa, con lo scopo o di effettuare un pull back (sulla media mobile a 200 giorni o dell’area di resistenza a 16.150-16.200) o, ad ogni modo, di registrare un massimo decrescente al precedente (17.159). Inoltre, ripeto, l’eventuale rimbalzo potrebbe anche esaurirsi ben prima.
Riccardo Fracasso
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