Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 1.633 punti, registrando un +0,43%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,19%.
Grafico:
La scorsa settimana, si sintetizzava così:
“In estrema sintesi: impostazione attuale rialzista che ci suggerisce nuovi allunghi, ma forte ipercomprato e scadenza del 18 maggio vicina che ci raccomandano di non abbassare la guardia e di non eccedere negli entusiasmi.”.
Nuovi allunghi ve ne sono effettivamente stati.
Ora, andiamo ad esaminare i trend con l’ausilio delle medie mobili spostate:
Tutti e tre i trend sono positivi e peraltro disposti nella sequenza ideale per un’impostazione rialzista.
Inoltre, la chiusura di seduta e di settimana sui massimi, rendono probabili un nuovo massimo giornaliero nella seduta di lunedì prossimo ed un nuovo massimo settimanale in una delle quattro sedute successive.
A ciò si va aggiungere una sequenza di minimi e massimi crescenti, tipica di un’impostazione rialzista.
Il quadro tecnico generale al momento è quindi positivo.
C’è una sola spia rossa accesa ed è quella del Detrended che segnala un considerevole ipercomprato.
Pertanto, abbiamo un quadro generale impostato al rialzo ma che risulta tirato.
Se è vero che una situazione simile da una parte sconsiglia nuovi ingressi agli attuali livelli attribuendole un rischio eccessivo (presenza di ipercomprato), dall’altra è altrettanto vero che non registra particolari motivi (il quadro tecnico è positivo) per anticipare eventuali inversioni al ribasso.
Nell’eventuale momento in cui dovessero emergere elementi tecnici negativi, sarà bene tenere in considerazione la possibilità di uscita.
Ad ogni modo, al momento, in presenza del contesto tecnico attuale mi attendo nuove spinte al rialzo nel corso della prossima settimana; che poi le stesse possano prolungarsi a lungo senza nemmeno rifiatare con una correzione, lo trovo difficile.
Tenendo ben presente quanto finora scritto, ora andiamo ad osservare il seguente grafico di lungo termine su base trimestrale:
Un’eventuale discesa dello S&P 500 convinta al di sotto del supporto a 1.550 rischierebbe di classificare il suo recente superamento come semplice sforamento momentaneo; tale ipotesi andrebbe letta ovviamente come un aspetto fortemente negativo e potrebbe violente anticipare accelerazioni ribassiste, anche alla luce del fatto che si viene da un rialzo impressionante (oltre 4 anni, con un +145%) e ci si avvicina inoltre al dibattito sull’innalzamento del tetto del debito USA che potrebbe creare tensioni.
D’altro lato, se un’eventuale futura correzione dovesse arrestarsi al di sopra dei 1.550 punti, si configurerebbe un pull back con valenza positiva.
Riccardo Fracasso
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