Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 17.214 punti, registrando un -0,79%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,88%.
La performance di Maggio è pari ad un +2,66%.
Grafico:
Venerdì scorso, nella consueta analisi di fine settimana del Ftse Mib, si scriveva:
“In buona sostanza, appare difficile l’ipotesi che tale gap sia chiuso in tempi stretti (ciò sarebbe possibile con un recupero del Ftse Mib almeno fino a 17.386 punti).”.
Grafico:
Contrariamente a mie attese, il Ftse Mib ha coperto il gap down e nel farlo ne ha aperto uno up che ha chiuso giusto oggi.
Insomma, non sono rimaste fasce di prezzo in sospeso.
Qualche occhio esperto, con la comparsa del secondo gap, probabilmente si sarà accorto della formazione di un’isola rialzista: corretto, ma assolutamente inattendibile perché un’isola ad inversione rialzista ha senso se compare sui minimi, preceduta da un deciso movimento rialzista, mentre nel caso specifico è vero il contrario.
Ad ogni modo la chiusura del secondo gap verificatasi oggi, se mai ce ne fosse stato bisogno, ha eliminato ogni dubbio, smentendo l’isola.
Tornando alla chiusura del gap, a questo punto è bene capire se la stessa ha modificato o meno quella che era l’indicazione più rilevante che si era avanzata:
“In questo contesto appare perlomeno probabile il raggiungimento da parte del Ftse Mib del primo livello di ritracciamento di Fibonacci (16.658) ma non è per nulla da escludere la possibilità che a quel punto la correzione prosegua.”.
Grafico:
Vediamo come il mercato, dopo aver segnato un massimo a 17.983 (30 gennaio), ha corretto vistosamente fino a 15.062 (5 aprile) per poi risalire recentemente fino a 17.645 punti (17 maggio).
A questo punto il Ftse Mib ha leggermente ripiegato e già in questa fase era lecito tracciare sul grafico una Forchetta di Andrew ribassista.
Tuttavia, come spiegato in passato, la Forchetta può essere ‘ufficializzata’ solo nel momento in cui il mercato dimostra di riconoscerla.
Nel caso specifico è chiaro come questa settimana la trendline superiore sia stata in grado di contenere ogni tentativo di rialzo, ma allo stesso tempo il Ftse Mib non s’è mai allontanato dalla stessa in modo deciso.
In buona sostanza, è preferibile attendere l’eventuale comparsa di un po’ di luce tra una candela e la trendline superiore (il che è possibile con una candela il cui massimo sia inferiore alla trendline) prima di dar per certa la presenza della Forchetta.
In tal caso, l’obiettivo del ribasso diventerebbe la mediana M che al momento transita a 15.650 punti.
Per quanto ovvio, specifico che ciò non significa che un’eventuale conferma della Forchetta renderà certa una discesa fino a 15.650 punti, ma che ciò diventerà ipotesi probabile.
Secondo alcune fonti, infatti, le probabilità ammontano ad un 80%, percentuale altissima, ma pur sempre non pari al 100%.
Ad ogni modo, la Forchetta di Andrew è una figura molto poco conosciuta ed ancor meno utilizzata dagli operatori, motivo per cui è lecito ritenere che sia scarsamente oggetto di manipolazione da parte delle mani forti, il che ne accresce l’attendibilità.
15.650 punti è un obiettivo piuttosto distante dai valori attuali, per cui sarà utile, nel corso di una eventuale correzione, valutare il comportamento del Ftse Mib a contatto dei livelli di ritracciamento di Fibonacci indicati già la scorsa settimana:
- 16.658 (38,2%);
- 16.354 (50%);
- 16.049 (61,8%).
Ricordo ancora una volta che la maggior parte delle volte il primo storno si ferma al primo dei tre ritracciamenti.
L’eventuale violazione anche del secondo livello (16.354 punti) indicherebbe che il movimento preesistente (rialzista) non era ancora maturo.
Infine, da segnalare che a livello settimanale e mensile, non è presente alcuna configurazione che desti preoccupazione.
Riccardo Fracasso
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