From the monthly archives: Maggio 2014

L’obiettivo principale di un obbligazione è quello di proteggere il capitale dall’inflazione e, in seconda battuta, generare un extra rendimento.

Non è un caso che, a parità di condizioni, l’aumento dell’inflazione causa un deprezzamento dei titoli obbligazionari.

Inoltre, in più occasioni s’è  affermato come in situazioni di normalità un decennale governativo affidabile debba offrire un rendimento reale (al netto dell’inflazione) pari al 2%.

Ciò premesso, mentre scrivo il rendimento del BUND a 10 anni è pari all’1,46% e l’inflazione tedesca all’1,33%.

Siamo in presenza quindi di un rendimento reale dello 0,13%, valore nettamente inferiore a quel 2% precedentemente indicato come valore equo.

Seguiamo un altro ragionamento: chi acquista oggi un decennale tedesco si assicura per i prossimi 10 anni un rendimento annuale lordo dell’1,46%.

A meno che lo scopo dell’investitore sia rivolto esclusivamente al contenimento del rischio emittente (ipotesi che escluderei in questa fase), restano valide due ipotesi:

  • o si ipotizza che l’inflazione debba scendere ancor più dai già bassi livelli attuali, stazionandosi nei prossimi 10 anni  su valori negativi (scenario deflazionistico stile Giappone) …
  • … o il BUND è ampiamente sopravvalutato ed è destinato, col tempo, a deprezzarsi in modo consistente.

Nonostante non sia assolutamente da escludere l’ipotesi di uno scenario deflazionistico, i rendimenti reali attuali del BUND sono talmente poco attraenti da ritenere che il rapporto rischio/rendimento legato ad un’operazione di acquisto sia ampiamente sbilanciato dalla parte del rischio.

Inoltre, è doverosa un’ulteriore considerazione: nell’ultimo anno lo spread tra BUND e titoli emessi dai Paesi periferici si è notevolmente ristretto.

Per esempio, lo spread col BTP è intorno a 150 punti.

Un eventuale deprezzamento isolato del BUND (quindi risalita dei rendimenti) causerebbe un ulteriore restringimento dello spread.

Ipotesi credibile? Spesso si verificano eccessi e lo spread potrebbe ulteriormente ridursi, ma i margini sono assai contenuti perché il mercato deve comunque distinguere il diverso grado di affidabilità tra gli emittenti.

In buona sostanza, nel caso in cui il decennale tedesco dovesse effettivamente scendere, ritengo probabile un calo anche da parte degli altri titoli governativi dell’Area Euro, BTP incluso.

Riccardo Fracasso

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