From the monthly archives: Marzo 2015

Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.053 punti, registrando un -0,61%.

Il bilancio settimanale è pari ad un -0,86%, la terza chiusura consecutiva negativa.

La scorsa settimana, pur rimarcando il trend di fondo rialzista, si scrisse quanto segue:

“Ricapitolando, abbiamo tre elementi negativi:

  • chiusura settimanale vicina ai minimi;
  • chiusura settimanale inferiore ai minimi della precedente settimana;
  • ribassi concentrati nell’ultima seduta della settimana.

Personalmente ritengo probabili nuove vendite sul listino americano (che potrebbero, anche se non v’è certezza, influenzare anche il nostro).”.

Grafico:

S&P 500

S&P 500

Si sono effettivamente manifestate nuove vendite.

La chiusura settimanale inferiore ai minimi della precedente rappresenta un elemento di debolezza.

Da monitorare la trendline di minimi crescenti di medio termine avviatasi ad Ottobre del 2014 e che potrebbe respingere eventuali pressioni ribassiste.

Ad ogni modo, la trendline più rilevante è quella di lungo termine che ha sostenuto il rialzo dello S&P 500 a partire dal marzo del 2009:

S&P 500 - Trendonline di lungo termine

S&P 500 – Trendonline di lungo termine

Tale retta transita a circa 1.970-1.980 punti.

Di seguito la tabella dei PIVOT calcolati su base annuale:

S&P 500 - PIVOT Annuali

S&P 500 – PIVOT Annuali

Particolare importanza riveste il pivot centrale che rappresenta il livello di equilibrio intorno al quale si sono mossi i prezzi in un periodo e che costituisce, per quello successivo, un importante riferimento tecnico.

Il Pivot annuale centrale (1.962) rientra in un’area di convergenza con la trendline di lungo termine.

Ribadisco ancora una volta, quindi, la rilevanza tecnica di tale area di convergenza.

Riccardo Fracasso

 

 
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