Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.079 punti, registrando un -0,48%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +0,2%.
Ottobre si conclude con un ottimo +8,3%.
Due settimane fa:
“Con la chiusura sui massimi prende consistenza l’ipotesi di un allungo dello S&P 500 oltre l’area di resistenza 2.020-2.040, che renderebbe ancor più evidente nel grafico un massimo crescente rispetto a quello di Settembre.”.
Grafico:
Si osservi come l’indice americano abbia effettivamente oltrepassato l’area di resistenza 2.020-2.040.
Il trend secondario può ritenersi tornato rialzista.
La chiusura nei pressi dei massimi mensili, inoltre, ne rende probabili ulteriori nel mese successivo (Novembre).
Tuttavia, siamo alla quinta chiusura settimanale consecutiva positiva, il che descrive un mercato vulnerabile.
Proseguiamo nello studio grafico:
Applicando le estensioni di Fibonacci ai punti A-B-C è possibile osservare la forza del movimento capace di superare in modo chiaro l’estensione del 100%.
A questo punto, l’obiettivo successivo è rappresentato dalla soglia intorno al livello 2.120, rafforzata, per di più, dalla convergenza dell’area dei massimi che ha più volte respinto i rialzi da Febbraio a Luglio di quest’anno.
L’informazione da estrarre da questa analisi non è quella che il rialzo in corso giungerà necessariamente in area 2.120 punti (non è così sicuro) ma che, nel caso dovesse estendersi, difficilmente sarà già in grado di romperla convintamente.
Probabilmente, lo S&P 500 sarà in grado di segnare nuovi massimi solo dopo una nuova ondata ribassista.
In buona sostanza, anche in linea allo scenario illustrato nel corso del Check Up, Novembre, a differenza di Ottobre, potrebbe rivelarsi un mese non troppo generoso.
Riccardo Fracasso
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