Era il 9 Aprile del 2014 quando, grazie ad uno studio sul cambio euro/dollaro (‘Euro/Dollaro: approfondimento’), si scriveva così:
“Magari l’apprezzamento convinto partirà solo se e quando l’inflazione salirà, ma considerando i diversi elementi esposti ne esce un quadro che in un ottica di lungo termine appare chiaramente favorevole al dollaro rispetto all’euro.”.
Grafico:
Da lì effettivamente si verificò un crollo pressoché ininterrotto che in meno di un anno portò il cambio da 1,38 ad 1,046 (quindi forte rialzo del dollaro).
Dal grafico è possibile osservare come dal minimo di Marzo di quest’anno si sia formato un canale ascendente.
Il trend secondario è rialzista, all’interno di un trend primario ribassista.
Attualmente i prezzi si trovano alla base del canale rialzista.
A questo punto, il dollaro va comprato o sulla forza (perforazione del supporto del canale di medio termine) o in controtendenza, all’eventuale raggiungimento di un valido supporto (resistenza per il cambio).
Nel breve periodo ed allo stato attuale appaiono più probabili nuovi acquisti sull’euro (la tendenza di più ampio respiro resta favorevole al dollaro).
Tuttavia, non si vedono grandi margini.
Difatti, la trendline ribassista di lungo termine transita entro l’area 1,138, valore via via decrescente col passare del tempo.
Più attraente, ma anche meno probabile, il raggiungimento della parte superiore del canale rialzista, che al momento transita a circa 1,18.
Molto dipenderà anche dalle decisioni della BCE e della FED.
Riccardo Fracasso
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