Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.161 punti, registrando un -0,09%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,49%.
Ormai da diversi mesi s’è avanzata un’ipotesi di falsa rottura del range laterale.
Nella settimana appena conclusa i prezzi si sono portati lievemente oltre tale range laterale, entrando in un terreno di nuovi massimi storici.
Solitamente le rotture convinte di riferimenti grafici importanti sono accompagnate da un incremento di volumi e si concretizzano con strappi importanti (che talvolta portano alla formazione di un gap), entrambi aspetti assenti nel caso specifico.
Ad ogni modo, a questo punto, per meglio comprendere cosa si intende per falsa rottura, prendiamo in considerazione l’altro scenario, ossia quello di rottura vera e propria:
In tal caso, il target è rappresentato dalla proiezione verso l’alto dell’altezza del range laterale dal punto di uscita e, quindi, da area 2.450 punti.
Ecco, ipotizzando invece una falsa rottura, una prima affermazione che è possibile fare è che essa esclude il raggiungimento o anche solo l’avvicinamento di tale area.
Due aspetti che solitamente caratterizzano la falsa rottura sono i seguenti:
- visibilità sul grafico in esame, per generare certezze ed indurre il parco buoi all’ingresso;
- temporaneità dello sforamento.
Ciò premesso, sono propenso a ritenere possibile un ulteriore breve allungo ma, al tempo stesso, che in tempi relativamente stretti i prezzi torneranno all’interno del range laterale.
Proseguiamo con alcune considerazioni.
Spesso, le informazioni più visibili sono utilizzate dalle mani forti per costruire delle trappole per il cosiddetto parco buoi.
Nel caso specifico, il range laterale entro il quale s’è mosso per oltre un anno è aspetto grafico alquanto evidente e noto.
Ovviamente, nessun operatore comune, ben che meno il sottoscritto, sa con certezza ed anticipatamente se si è di fronte o meno ad autentiche trappole.
Tuttavia, talvolta sono le informazioni meno note ai più, quelle più nascoste, che, pur non potendo offrirci certezze, ci consentono di assegnare più probabilità ad uno scenario rispetto ad un altro.
Tra queste informazioni v’è senza dubbio la distribuzione dei volumi concentrata verso la parte superiore del range laterale, aspetto più volte sottolineato e pubblicato in questo blog ma, per quel che ho avuto modo di osservare, non preso in considerazione dalla rete.
Ciò premesso, si ricorda ancora una volta come una simile distribuzione di volumi (informazione ‘nascosta’) rende probabile l’ipotesi di una bull trap, pur non offrendo sicurezze (concetto ovvio per chi investe).
Riccardo Fracasso
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