Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.181 punti, registrando un -0,24%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +0,81%.
Grafico:
La capacità dell’indice americano di oltrepassare la trendline di massimi decrescenti e di attraversare nuovamente la concentrazione di volumi a 2.162 punti rappresentano aspetti positivi che ci suggeriscono di non eslcudere massimi (presumibilmente di poco) superiori rispetto a quello segnato ad Agosto a 2.193 punti (che, giusto comunque precisare, per ora regge).
In passato, nella fase iniziale del rialzo dei tassi della FED, la borsa americana s’è mossa al rialzo.
Tuttavia, si sta parlando di un ciclo completamente distorto da una politica monetaria espansiva senza precedenti (7 anni di tasso zero e 3 mila MLD di dollari stampati attraverso 3 QE).
Infatti, si consideri che il ridimensionamento della politica espansiva della Banca Centrale degli Stati Uniti non ha inizio col rialzo dei tassi di un circa un anno fa (16 dicembre 2015) ma col tapering (1 gennaio 2014), quasi tre anni fa!
Queste considerazioni unitamente alle altre emerse grazie alla stesura dell’ultimo check up dipingono un quadro in cui i rendimenti potenziali non giustificano i rischi potenziali.
Riccardo Fracasso
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