In più occasioni in questo blog s’è spiegata l’importanza delle medie mobili a 50 e 200 giorni, importanza legata anche alla forte considerazione da parte degli istituzionali.

Inoltre, alla media mobile a 200 giorni si attribuisce la capacità di rappresentare il ciclo annuale borsistico (sebbene nella realtà le sedute in un anno sono circa 220).

Tra i vari metodi per identificare il trend esiste quello che si serve delle medie mobili.

Se si desidera lavorare con le medie mobili è necessario innanzitutto individuare i grafici con un chiaro trend rialzista o ribassista, perchè sono uno strumento che genera molti falsi segnali nel caso di tendenze laterali.

Scelta una media mobile con cui lavorare, il trend sarà rialzista o ribassista a seconda che i prezzi si muoveranno al di sopra o al di sotto di tale media.

La domanda da porsi è: ma quale media?

Infatti, nonostante la presenza di medie mobili importanti (a 50 e 200 giorni) non ne esiste una che per regola sia la migliore per definire il trend e generare segnali.

In questo post puramente didattico, il grafico dell’oro si presta bene per spiegare il concetto:

ORO – Media mobile a 50 giorni

Si osservi come i prezzi si muovono piuttosto distanti dalla media mobile a 50 giorni.

Una volta individuato un trend, quindi, è necessario procedere per tentativi per trovare la media mobile che meglio accompagna il movimento senza però mai sforarla:

ORO – Media mobile a 26 giorni

Si osservi quanto meglio tale media mobile accompagni il movimento rispetto a quella a 50 giorni.

Inoltre, l’analisi della media mobile a 26 giorni consente la lettura di un segnale di inversione ribassista al 3 Marzo (a circa 1.230 dollari), meno ritardato e più alto rispetto a quello emerso con lo studio della media mobile a 50 giorni (8 Marzo a circa 1.212 dollari).

Altro punto da precisare: la media mobile a 26 giorni dimostra di essere la più adatta per il rialzo in corso, ma non bisogna commettere l’errore di pensare rappresenti necessariamente la miglior media per il successivo calo (quello in corso).

Infatti, definito un nuovo trend è necessario reimpostare la media mobile ricercando quella più adatta.

Con questo post  non s’è suggerito di impostare la propria operatività sulle medie mobili (ognuno è libero di scegliere il sistema di lavoro preferito) ma, nel caso di utilizzo, s’è spiegato un metodo d’impiego delle stesse.

Riccardo Fracasso

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2 Responses to Medie mobili: come adeguarle al prezzo

  1. Fabio ha detto:

    Ciao Riccardo,
    ho una domanda sulle medie mobili. Io ho iniziato a lavorare in ottica settimanale, ossia intervengo con acquisti e vendite solo a fine settimana per avere un idea più chiara dei movimenti di prezzo. Per fare ciò tengo conto delle medie mobili settimanali (nello specifico 20, 50 e 200).
    La domanda è: sono anch’esse riconosciute come importanti o la maggior parte degli investitori lavora solo su quelle giornaliere da te indicate (ivi compresi gli istituzionali)?
    Grazie per la risposta e complimenti per il blog

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Fabio,

      è tutto relativo e lo abbiamo visto anche con questo post.
      Le medie mobile più famose sono quelle che ti ho indicato, ma ciò non toglie che in alcuni grafici sono più efficaci altre.
      Diciamo che ogni grafico fa storia a sè.
      Poi è vero che chi si trova bene con un metodo in cui valuta gli incroci di una media lenta ed una veloce è giusto che lo porti avanti, senza mai scordare che le medie mobili sono inefficienti nelle fasi laterali.
      Un tempo usavo anche le medie mobili spostate in avanti, che offrivano buone indicazioni, ma poi ognuno col tempo si ritaglia il metodo più adatto al proprio modo di esaminare i grafici.
      Grazie per i complimenti.

      Riccardo

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