Andiamo ad aggiornare la situazione grafica dell’oro:
Circa un mese fa l’oro ha oltrepassato l’importante area 1.380 dollari che per quasi tre anni aveva respinto ogni allungo.
Nella seduta di venerdì l’oro si è portato a 1.453 dollari per poi chiudere a 1.425.
Pur non escludendo ulteriori allunghi, ritengo utile considerare l’eventuale proseguo delle vendite, peraltro giustificato dalla necessità di scaricare l’ipercomprato settimanale.
In tal caso si potrebbe assistere ad un prezioso pull back sull’ex area di resistenza 1.380, da valutare come possibile occasione di ingresso per quanti finora non hanno creduto nell’apprezzamento dell’oro.
Il pull back si svilupperebbe con la tenuta di tale area e con la successiva rottura dei recenti massimi (1.453), oltre ai quali la tendenza rialzista si rafforzerebbe ulteriormente.
La scorsa settimana, esaminando il rapporto tra l’oro ed il Philadelphia Gold&Silver Index (indice rappresentativo dei titoli auriferi), si scriveva così:
” L’eventuale cedimento di tale trendline rappresenterebbe un importante segnale di inversione di forza favorevole al Philadelphia Gold&Silver Index.”.
Nell’ultima settimana abbiamo assistito alla rottura piuttosto netta della trendline, il che rappresenta un segnale di inversione di forza relativa a favore dei titoli auriferi contro l’oro.
Ciò, sia chiaro, non pone assolutamente termine alla correlazione diretta tra oro e titoli auriferi (entrambi mantengono una tendenza rialzista di fondo), ma esprime una preferenza per i secondi, dopo quasi tre anni di sottoperformance.
I livelli grafici precedentemente considerati per l’oro (area 1.380), nel caso dell’eventuale prosecuzione delle vendite, potrebbero essere utilizzati come punto di riferimento operativo anche per i titoli auriferi.
Riccardo Fracasso
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