Come spiegato nell’analisi di stamattina, l’ondata di vendite tra metà febbraio e metà marzo non ha risparmiato nemmeno i titoli auriferi che, anzi, hanno subito pesanti perdite, per poi recuperare parzialmente nelle ultime settimane.
Alla luce di quanto successo, per non farsi ingannare dalla volatilità di breve termine, è utile osservare il grafico di lungo termine:
Si osservi che la forte correzione (penultima candela) ha pesantemente messo sotto pressione la trendline di minimi crescenti avviatasi nel 2016, senza però romperla.
Fino a che resterà intatta la tendenza rialzista, i titoli auriferi costituiranno uno dei pochi asset estremamente interessanti.
Ricordiamo che la sequenza di minimi crescenti costituisce il presupposto per tentare di segnare un nuovo massimo (quindi superiore alla resistenza in area 114).
Sui possibili (generosi) target di lungo termine, sarà bene esprimersi all’eventuale approssimarsi di tale area, non perchè non sia possibile sin d’ora farlo, ma perchè al momento siamo più vicini all’area di supporto.
Riccardo Fracasso
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