A beneficio dei nuovi iscritti alle newsletter, e di tutti in generale, ritengo utile rimarcare alcuni punti per fornire la chiave di lettura corretta delle mie analisi.
Innanzitutto, è bene precisare che Finanza e Dintorni è un sito di analisi, non certo di consulenza (consulenza che posso fornire esclusivamente ai miei clienti), e non potrebbe essere diversamente rivolgendosi a un pubblico indistinto.
Come precisato dal disclaimer in calce al blog, per regolamento le analisi non costituiscono sollecitazione agli investimenti ma semplicemente l’espressione di alcune mie personali visioni.
Visioni peraltro limitate ad alcuni temi.
Ciò per dire che la costruzione di un portafoglio non può e non deve limitarsi a pochi spunti, ma deve tener conto molti più elementi.
Altro punto: le view sono prevalentemente rivolte agli investitori, pur offrendo ogni tanto qualche spunto ai trader.
La differenza principale sta nel fatto che gli investitori ricercano il valore mentre i trader seguono i segnali al di là del valore.
Il classico esempio di investitore è quello di Warren Buffet, mentre all’estremo opposto chi fa trading giornaliero, o addirittura di pochi minuti.
Ovviamente tra i due estremi esistono svariate sfumature; la mia è più vicina, pur non combaciando, a quella di Buffet.
Non c’è un giusto o sbagliato, tant’è che anche a me capita ogni tanto di concedermi qualche operazione di trading; semplicemente ognuno deve capire con chiarezza la propria operatività.
Tutto questo per spiegare che leggere un’analisi per gli investitori con gli occhi del trader, e viceversa, è un approccio sbagliato.
Passiamo a un altro punto.
Personalmente coniugo l’analisi tecnica con quella fondamentale/logica.
In presenza di determinati eccessi, e di uno stadio ciclico sfavorevole, sono portato a spostare l’attenzione altrove.
Ciò non significa che io sia convinto che quell’asset non possa salire ulteriormente (specie in assenza di segnali di inversione), ma semplicemente che vedo un rapporto rischio/rendimento poco conveniente.
Inoltre, si scrive sempre con la piena consapevolezza, ribadita più volte, di non conoscere il futuro.
Da una parte non può che farmi piacere la fiducia riposta, ma dall’altra non vorrei che l’eccesso di fiducia di qualche lettore lo portasse ad assumere esposizioni eccessive.
Per esempio, affermare che un asset è sopravvalutato non va letto in ogni caso come un segnale di apertura del 100% del ptf in uno short.
Esposizioni esagerate, frutto di un eccesso di fiducia, possono portare a eccezionali profitti, ma col tempo sono destinati a causare profonde delusioni.
La costruzione del PTF di un investitore deve rispettare, tra l’altro, principi come quello della diversificazione, del contenimento della volatilità, aspetti determinanti per contenere il rischio, ottenere risultati di lungo termine e vivere serenamente i propri investimenti.
L’aspetto della serenità, lo dico in particolare a chi si affaccia per le prime volte al mondo degli investimenti, è fondamentale.
La lettura delle analisi non può prescindere da quanto scritto in questo post; non farlo riduce notevolmente l’utilità delle analisi stesse.
Riccardo Fracasso
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