Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 3.193 punti, registrando un +2,62%.
Il bilancio settimanale è pari a un +4,91%.
Per quanto ovvio, è bene ricordare che i grafici altro non sono che la rappresentazione grafica di numeri concreti, quindi realtà.
L’analisi dei grafici, tra l’altro, consente di evidenziare movimenti ricorrenti del passato, figure che il più delle volte anticipano determinati sviluppi.
Il compito di chi opera sul mercato, e di chi fa analisi, è quello di individuare la strada più probabile, pur nella consapevolezza che non vi sia certezza.
Con tale premessa, andiamo a osservare il grafico dell’ultimo anno:
Si osservi il forte calo seguito dal poderoso recupero tuttora in corso.
Ovviamente i dati del recupero sono suscettibili di nuovi aggiornamenti.
Infatti, come per la borsa italiana, anche per quella americana al momento non sono presenti segnali ribassisti, e ciò impone di non scartare a priori l’ipotesi di ulteriori allunghi.
Come la borsa italiana con area 18.500 punti, anche quella americana ha oltrepassato la prima area resistenziale (area 3.000 punti) presso cui ritenevo potesse già riproporsi il trend ribassista di fondo.
Quindi ipotesi ‘inversione’ da abbandonare?
Andiamo a esaminare le più importanti inversioni storiche del mercato.
Appare evidente uno schema ricorrente in cui la prima ondata ribassista è sempre stata seguita da un rimbalzo importante, per poi lasciar spazio a nuove forti vendite.
Nel 2007 e nel 2000 i rimbalzi sono stati in grado persino di recuperare quanto perso.
Quel che desidero mettere in evidenza è che il rialzo in corso non invalida in alcun modo l’ipotesi di una inversione poiché, come abbiamo visto, lo schema (ondata ribassista – rimbalzo – seconda ondata ribassista) al momento è rispettato.
Il recupero in corso sta generando un sentiment euforico e sta diffondendo l’opinione che il peggio sia alle spalle, proprio come successe nel 2007, nel 2000 e, seppur non fossi presente, è facile immaginare anche nel 1929.
Tuttavia, il quadro sarà chiaro solo una volta delineato (ripresa trend rialzista o temporaneo rimbalzo?).
In questo contesto, la cosa per me più semplice da fare sarebbe quella di attendere la definizione della situazione.
Tuttavia, ho la consapevolezza che siamo in presenza di un contesto tale che potrebbe girarsi da un momento all’altro, esattamente come a metà Febbraio e ritengo giusto fare presente il rischio.
Ovviamente, come specifico da sempre, si tratta di opinioni personali scritte con la piena consapevolezza di non conoscere il futuro con certezza.
Riccardo Fracasso
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