Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 17.943 punti, registrando un +0,4%.
Il bilancio settimanale è pari a un -6,96%.
Ottobre registra un -5,64%.
Si osservi come l’indice, dopo una fase laterale di quasi cinque mesi, ha preso la direzione ribassista.
Si conferma quindi la tesi, più volte proposta, secondo cui negli ultimi mesi si stesse consumando una fase distributiva e non riaccumulativa.
Il mercato è così tornato nelle mani dei venditori.
A mio avviso, in questa situazione ogni rimbalzo è occasione per liquidare eventuali posizioni in portafoglio.
Ammesso, poi, si possa assistere a rimbalzi significativi; infatti, in un simile contesto (le restrizioni rischiano di essere intensificate e il sentiment è negativo), ho difficoltà a trovare validi motivi per cui qualche investitore possa acquistare.
Ci si può aggrappare al dato del PIL del III trimestre (+16,1%) ampiamente sopra le attese (+11,2%), ma si consideri quanto segue:
- il PIL, nonostante il recupero, è ai livelli registrati nella prima metà del 2015;
- la variazione acquisita del PIL per il 2020, quella che si otterrebbe ipotizzando una crescita economica piatta nel IV trimestre, è pari a -8,2%;
- il IV trimestre, considerato il freno provocato dalle restrizioni imposte, non sarà piatto ma tornerà a essere pesante.
Infine, evidenzio come un ulteriore segnale di deterioramento lo si avrà con un deciso allargamento dello spread e con forti vendite delle emissioni con rating più basso (tra cui anche i nostri titoli di stato).
Riccardo Fracasso
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