Andiamo a esaminare il grafico di lungo termine, su base semi-logaritmica, del cambio euro/dollaro:
Si osservi l’uscita dei prezzi dalla trendline superiore di un canale ribassista di lungo termine avviatosi nel lontano 2008.
Ammesso e non concesso che tala uscita non si rilevi un semplice temporaneo sforamento, proiettando l’altezza del canale verso l’alto otteniamo un target che supera leggermente l’1,5.
Peraltro tale sviluppo conferma l’ipotesi di lavoro di lungo termine pro-euro esposta più volte, a partire dall’analisi di fine 2017 (‘Euro-Dollaro: potenziale bottom di lungo termine’) e la prolungata fase di accumulazione avviatasi nel 2015.
Lo scenario che vede un deprezzamento del dollaro è legato a una politica monetaria americana più espansiva rispetto alle attese.
Probabilmente l’ipotesi di un forte deprezzamento del dollaro (peraltro già in corso) potrebbe essere messa in discussione solo nel caso in cui dovesse tornare a essere messa in discussione l’Area Euro (scenario al momento improbabile).
Riccardo Fracasso
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