Andiamo a esaminare l’annata dello S&P 500.
Di seguito le chiusure:
- dicembre: +3,71%
- IV trimestre: +11,69%
- 2020: +16,26%
Chiusura annuale (3.756) nei pressi dei massimi, aspetto favorevole.
Anche per la borsa americana, come per tutte, il 2020 è stato un anno a due facce: il crollo nella parte iniziale e il recupero nella successiva.
Al contrario del nostro indice, quello statunitense è stato in grado di recuperare quanto perso e chiudere in deciso rialzo anche un anno complicato come quello appena concluso.
Rialzo evidentemente scollegato all’andamento economico che chiuderà in pesante calo.
E’ evidente che il recupero non è sano e che è sostenuto da altri elementi che consegnano al nuovo anno una situazione di eccessi storici senza precedenti per:
- il buy back
- la leva
- il rapporto capitalizzazione borsa e PIL
- la politica monetaria espansiva (tassi zero e QE).
Al tempo stesso si segnala l’assenza di segnali ufficiali di inversione ribassista.
In questo contesto chi è esposto deve farlo con la consapevolezza che non sta comprando valore ma sta puntando a un ulteriore acuirsi degli eccessi.
Semplifichiamo: chi acquista compra una casa da 300 mila euro a 600 mila, augurandosi che grazie alla speculazione vada a 700-800 mila, ma col rischio precipiti a 200.
Va da sé che se la borsa americana dovesse crollare, quelle europee non avranno la forza e i mezzi per andare in controtendenza.
Riccardo Fracasso
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