Andiamo ad aggiornare la situazione del cambio euro/dollaro, col grafico su base trimestrale:
Questo mese abbiamo assistito al raggiungimento e alla tenuta dei minimi del 2016 (area 1,034).
Da lì è scattato il recupero dell’euro, spinto dal ridimensionamento delle aspettative di aumento dei tassi da parte della FED (peraltro previsto con l’ultimo check up) e, al tempo stesso, dall’avvicinarsi di un sempre più probabile primo rialzo da parte della BCE.
Quanto più il rapporto chiuderà questo trimestre nei pressi dei massimi (attualmente posti a 1,1073), tanto più forte sarà il segnale rialzista.
Segnale di inversione con l’uscita convinta dal canale ribassista, la cui trendline superiore attualmente transita in area 1,18-1,19.
Considerata la pluriennale fase di potenziale accumulazione, è lecito ipotizzare movimenti molto importanti sia in termini di spazio che di tempo.
Anche dal grafico del dollar index (vendite del dollaro in prossimità della trendline superiore del canale rialzista) non emergono segnali incoraggianti per la valuta americana:
Alla luce di quanto scritto, appare utile quantomeno valutare una copertura del biglietto verde.
Riccardo Fracasso
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