Analisi: considerazioni
Il compito di chi formula delle analisi è più complicato di quanto spesso si possa credere.
Complicato per svariati motivi.
Innanzitutto la materia finanziaria è complessa e richiede conseguentemente studi impegnativi.
Inoltre, per quanto si cerchi di non tralasciare alcun aspetto tra quelli principali (ne è un esempio personale il Check Up), il quadro che esaminiamo è inevitabilmente incompleto, non disponendo di tutte le informazioni ed in tempo reale.
Questo è un settore difficile perché, a differenza di molti altri, non offre certezze, non sempre 2+2 fa 4.
Esistono variabili fuori dal nostro controllo (per esempio gli interventi delle Banche Centrali, ma non solo) che possono modificare o addirittura stravolgere uno scenario e, conseguentemente, incidere sull’esito di una view, per quanto correttamente elaborata.
E così, previsioni ben formulate possono non avverarsi ed altre prive di grande logica, che poggiano su concetti errati, possono concretizzarsi dando all’autore l’illusione di aver fatto un buon lavoro.
E’ per questa serie di motivi che una singola previsione non può essere considerata giusta o sbagliata in funzione del suo avverarsi.
Personalmente reputo corretta un’analisi ‘semplicemente’ se ben argomentata, se rispetta determinati principi, se obiettiva e non guidata da pregiudizi; credetemi, non è poco.
Paradossalmente, due analisi che portano a previsioni opposte, possono essere entrambe corrette.
E’ invece l’insieme di più analisi, il metodo, che va giudicato in funzione dei risultati complessivi, della reale capacità di anticipare con una certa costanza i mercati.
Le difficoltà di chi formula analisi aumentano notevolmente se l’autore le condivide pubblicamente (talvolta io stesso mi chiedo il perché mi sono preso questo impegno), difficoltà che di tanto in tanto possono sfuggire a chi legge.
Innanzitutto si scrive ad un pubblico indistinto, con profili alquanto diversi, e per profilo mi riferisco al tipo di operatività (trader, investitore), all’orizzonte temporale, alla preparazione, all’esperienza, al posizionamento, al carattere personale, ecc.
Queste differenze fanno si che, dopo aver pubblicato un’analisi, qualche lettore mi proponga un’ipotesi più positiva e, allo stesso tempo, qualcun altro una più negativa.
Non potendo conoscere il singolo profilo di ognuno di voi, ritengo utile chiarire ulteriormente il mio.
Sono un investitore, non un trader.
Il mio primo obiettivo è quello di preservare il capitale ed in seconda battuta quello di sfruttare eventuali opportunità di mercato.
Ciò mi spinge ad evitare i sorpassi in curva, anche a costo d’arrivare con qualche minuto di ritardo al traguardo.
Fuor di metafora, sono piuttosto indifferente a perdere delle occasioni se le stesse presentano un rapporto tra rischio e rendimento sbilanciato dalla parte del rischio.
Per quanto si cerchi sempre di ottimizzare gli ingressi e le uscite, non ho come obiettivo primario quello di acquistare sui minimi e di vendere sui massimi.
Esistono bolle che si prolungano oltre ogni ragionevole aspettativa, che possono scoppiare tra qualche mese ma anche da un minuto all’altro: ha senso tenersi il cerino in mano fino all’ultimo secondo o è più ragionevole liberarsene e, magari, ricercare alternative d’investimento che presentano un minor rischio? A voi la risposta.
Il rendimento è solo uno dei due fattori da considerare per giudicare un risultato: l’altro è il rischio, fattore che spesso sfugge agli occhi dei più.
La pubblicazione di analisi principalmente riguardanti il Ftse Mib e lo S&P 500 può ma non deve ingannare, perché la visione personale sui mercati è ben più ampia.
Difatti, punto centrale del mio metodo di lavoro è rappresentato dalla diversificazione, concetto che consente una riduzione della volatilità e, conseguentemente, del rischio.
Nel mio modo di operare prevale nettamente l’attività di asset allocation rispetto a quella di stock picking.
Considero il portafoglio nel suo insieme e non nei singoli componenti.
Con quanto scritto vi ho fornito gli elementi necessari per dare la giusta chiave di lettura alle mie analisi e, semmai, adeguarle a quel che sono le vostre caratteristiche di investitori.
Riccardo Fracasso
30 Responses to Analisi: considerazioni
Archivi
Ultimi Articoli
- BCE: nuovo taglio
- S&P 500: analisi grafica
- Ftse Mib: analisi grafica
- Ftse Mib: analisi grafica
- Dollaro: aggiornamento
- Trump vince le elezioni
- Avena: analisi grafica
- Ftse Mib: analisi grafica
- Check up: nuova pubblicazione
- S&P 500: analisi grafica
- Cina: una settimana importante
- FED: ecco il primo taglio
- Oro: analisi grafica
- BTP: aggiornamento grafico
- S&P 500: analisi grafica
Ciao Riccardo,
mi permetto ancora di disturbarti per condividere con il blog le tue considerazioni. Sono, direi, in linea di principio pienamente d’accordo con quanto scrivi. In merito alla diversificazione riflettevo stamattina su certi rendimenti dei Paesi Emergenti (es. America Latina a un mese, tre mesi, sei mesi). Sull’oro c’è da spaventarsi. Proprio per questa ragione restare sul ns. MIB è penalizzante. Dalla Brexit in poi un prodotto gestito (medio) ha reso minimo un 2% (Bond) fino al 15% (equity) in meno di un mese.
Tuttavia resto dell’idea che un’analisi sugli USA (mercato guida) resti fondamentale per chi opera in finanza.
Epperò, non posso condividere con te la considerazione che due buone analisi che giungessero ad esiti opposti sono entrambe corrette. Dal p.d.v. formale sì, ma non sostanziale (cioè rispetto la realtà dei fatti). Lo scopo dell’analista dev’essere quello di prevedere (seppur con tutti i suoi limiti) la realtà futura dei mercati.
Se mi permetti …possiamo ben comprendere (e giustificare) Tolomeo e/o Aristotele che argomentavano a favore del geocentrismo. Ma sono le analisi di Copernico e/o Galilei che ci hanno fatto capire com’è fatta la realtà del nostro universo (eliocentrismo).
Il vero (la realtà), che in finanza coincide con quello che fanno i mercati, esiste. Ed è a questa che dobbiamo aspirare. (Magari cambiando anche la nostra opinione).
Ciao Michele
Ciao Michele,
nessun disturbo.
Non comprendo alcuni punti del tuo commento:
1 – i motivi per i quali ci sia da spaventarsi sull’oro
2 – hai puntualizzato che un’analisi sugli USA (mercato guida) resti fondamentale per chi opera in finanza: pubblico settimanalmente un’analisi e generalmente 3 check up annuali, è evidente che siamo d’accordo su questo punto o volevi affermare il contrario?
Il paragone con Copernico e Galileo non regge, perché in un caso si parta di realtà, in un altro di un futuro che di per sé costituisce qualcosa di incerto, quindi non reale.
Saluti.
Riccardo
penso che gia’ il fatto che uno si metta in discussione proponendo le proprie analisi e considerazioni e’ meritevole e spero che tu continuerai a farlo. il tuo finanza e dintorni mi serve per avere una bussola nella giungla degli investimenti, poi e’ anche vero che tutto cio’ devo farlo collimare con la mia persona e con chi ho difronte(sono consulente titoli di una grande banca)perché io sono sostenitrice della teoria non tutto va bene per tutti.comunque vada, grazie riccardo.
Esatto Maria,
il mio è come un vestito a taglia unica o, ancor meglio, come un abito tagliato su misura per il mio profilo, mentre tu puoi personalizzarlo ai tuoi clienti.
Ad ogni modo, il post non aveva lo scopo di comunicare tra le righe la volontà di chiudere il blog (anche se prima o poi inevitabilmente succederà), ma solo quello di fornirvi la chiave di lettura che, probabilmente, non tutti avevano recepito.
Prego.
Buona serata.
Buongiorno Riccardo . tutto vero. E soprattutto le capacità di preveggenza del futuro ,per lo meno ufficialmente, nessuno le ha ! Questo è poco ma sicuro !
Su un punto vorrei una tuo cortese chiarimento ….quando dici “Paradossalmente, due analisi che portano a previsioni opposte, possono essere entrambe corrette” . Ecco proprio su questo e nello specifico sul mercato USA (S&P) , perché negli ultimi mesi, diciamo da quando il minimo di Febbraio non è più stato interessato, oltre alle continue ipotesi di non fidarsi troppo del recupero in atto , che ormai la Borsa USA sembrava al capolinea per determinate analisi fatte , non sono state considerate altre variabili appunto “previsioni opposte” che avrebbero magari in un orizzonte temporale di qualche mese (che comunque non è brevissimo) messo in condizione di scegliere e di considerare anche la possibilità di un rialzo (tutt’ ora in corso) dai minimi di 1.800 circa ?!? Io sono schietto e non sono opportunista , se una cosa non mi torna la dico/chiedo e disponibilissimo ad essere contradetto ….ma quando già da tempo, sul mercato Americano, ho provato a porre alla tua attenzione “personalissime ” alternative (rispetto a ipotesi di ulteriori affondi) , anche ultimamente…beh tu mi hai sempre detto che non era la visione diciamo da te “preferita” , però non mi hai risposto ad esempio “si comunque ci potrebbe anche essere quest’ altra visione ” (di breve, di medio o quello che è) ?! ….non so se hai capito e se son stato chiaro nell’ esprimere il mio pensiero ?!?….e ci tengo a dirti subito , non c’ è alcun tono polemico ! 😉 Grazie mille in anticipo di una tua considerazione .
Prego Daniele,
io rispondo in tono altrettanto non polemico, però, poi considero chiusa questa discussione perché già affrontata in diverse occasioni ed ho esaurito i termini per dare una spiegazione .
Da marzo (tutto ben verificabile sul sito), ho proposto l’ipotesi di falsa rottura, per cui Rialzo temporaneo oltre il range.
Nulla, finora smentisce tale scenario, anzi, la recente fuoriuscita dei prezzi dal range laterale rappresenta, ovviamente, parte integrante di quel che è l’ipotesi stessa.
Non so in quanti ad inizio Marzo abbiano proposto nuovi massimi storici per lo S&P 500.
Proprio per la diversità di profili dei vari lettori cui ho fatto cenno in questo articolo, ognuno era libero di cavalcare il rialzo sulla base di questo scenario.
Io, per quanto riguarda il modo di operare e per quanto chiaramente spiegato in questo post, da mesi considero gli allunghi come occasioni per liquidare perché il quadro di fondo è estremamente pericoloso. Si scenderà, non si scenderà? Come scritto, sono piuttosto indifferente alle occasioni perse, se le stesse avrebbero comportato un’operazione con un rapporto di rischio/rendimento non soddisfacente.
L’universo degli investimenti è ben più ampio e preferisco rivolgere la mia attenzione alle alternative che mi offrono maggiori garanzie (seppur non certezze, ovviamente).
Quando qualche lettore (non solo te) propone un’ipotesi diverse dalla mia, la prendo sempre in considerazione, ma considerare non significa necessariamente condividere, ma questo è un concetto più volte espresso.
Nelle risposte che ti ho dato (ma non solo a te) ho ripetutamente specificato che è un’ipotesi non escludibile (che ha lo stesso significato del tuo “si comunque ci potrebbe anche essere quest’ altra visione”), ma il compito di chi scrive analisi è quello di esporre l’ipotesi che reputa più probabile.
Spero che ora tutto ti torni.
Saluti.
Riccardo
Riccardo, la mia esperienza di trading è iniziata 16 anni fa ed a parte l’inizio del 2016 ove tu, se non erro (ma correggimi se sbaglio), eri non tanto pessimista sui mercati europei mentre io lo ero alla grande, per il resto le tue analisi che seguo da un paio di anni o poco più, rappresentano per me una lettura interessantissima ed il più delle volte una conferma di quanto io stesso vedo nel mercato. Visto che la tua analisi è gratuita, ed io ti ringrazio per questo, chi ti segue secondo me deve solo esserti grato, perché oltre a fornirgli una analisi il più delle volte corretta, lo fai gratis. In giro su internet ci sono siti di finanza a pagamento che fanno pagare i loro utenti per consigli di trading che definire fallimentari è un eufemismo. Chi ti legge dovrebbe capire il gran lavoro che condividi gratuitamente ed essere consapevole che ogni volta che uno entra nel mercato lo deve fare con la propria testa imparando a gestire il rischio e magari evitando strumenti poco liquidi o più facilmente manipolabili. Ti saluto e grazie per il lavoro che mi hai regalato e mi regali. Ciao
Prego Giorgio,
sono comunque concetti validi al di là di quel che è l’offrire in modo gratuito il servizio.
Saluti.
Certamente che lo sono e ti dirò che oltre al tuo, seguo soltanto un altro sito di finanza. In 16 anni di trading ne ho viste di tutti i colori e se ho selezionato il tuo sito ed un altro soltanto, un motivo dovrei averlo. Ciao di nuovo.
Grazie per la fiducia.
Saluti.
Grazie Riccardo della considerazione ….magari , come hai fatto questo week end per l’ analisi del FtseMib dove è nata una ipotesi di forchetta di Andrew rialzista , comunque in un contesto più lungo ribassista , potrebbe essere (sarebbe stata)interessante alternare variabili diametralmente opposte alla principale anche sugli USA (o gli altri mercati). In sostanza questo ti volevo dire nel post precedente. È sempre un parere in più analizzato con competenza. Grazie mille .
E’ proprio quanto ho fatto nell’ultima analisi dello S&P 500 mostrando il target di uscita nel caso di ipotesi ‘rottura convinta’, pur affermando che ritenevo più probabile lo scenario di falsa rottura: http://finanzaedintorni.info/2016/07/16/13270/
Buona serata.
Riccardo
Non capisco perché un post come questo (contenente considerazioni sull’analisi) non possa essere messo a mo’ di disclaimer dell’intero sito, nel frontespizio, quasi come quegli avvisi che impediscono di proseguire se non vengono prima letti…
oltre a starci bene, credo eviterebbe anche quei periodici malintesi ed equivoci in cui si cade (qualche volta ci son caduto io stesso), anziché finire presto sepolto tra i vari thread e dover essere magari riproposto – solo cambiando qualche parola – di qui a qualche tempo.
L’unica perplessità che condivido con chi ha scritto prima di me – e che potrebbe dare un tocco di ambiguità al contenuto – è quella relativa ad analisi opposte che possono entrambe essere veritiere.
Certo, nell’alternanza di salite e discese è chiaro che a turno si può aver ragione qualsiasi cosa si sostenga (almeno in apparenza), però a parità di parametri (in primis un dato orizzonte temporale) un’analisi o è giusta o è sbagliata. Se cioè, ad esempio, si fa una previsione a due anni su un certo mercato, allora in ogni caso le cose son due : tra due anni o sarà salito o sarà sceso, e quindi non potranno essere giuste due previsioni opposte tra loro.
O forse c’è qualcosa che mi sfugge.
Ciao Andrea,
ti sfugge l’incertezza della materia, del futuro.
Qualsiasi concetto analitico, non è giusto o sbagliato ma è quello che ci permette di indicare il più delle volte lo scenario corretto.
Le volte in cui non viene rispettato, non è possibile dire che il concetto sia sbagliato ma semplicemente che in quel caso non è stato rispettato.
E’ per questo motivo che, infatti, ho puntualizzato come un concetto (ma più ampiamente un metodo) va valutato nella singola occasione, ma in un ambito molto più ampio.
Esempio (semplifico molto, sia chiaro): giugno è un mese statisticamente sfavorevole per il Mib.
Se un Giugno tale statistica non è rispettata, non è sbagliato il concetto.
Solo chi parte dal presupposto (sbagliato) che un’analisi abbia il compito di predire il futuro (e non quello di individuare lo scenario più probabile), incorre in questo errore di valutazione.
Dimmi se sono stato chiaro o meno perché ho dovuto risponderti in velocità perché ho i secondi contati.
Nel frattempo ti saluto.
ciao riccardo e grazie per il tempo che ci dedichi.
domattina ho intenzione di fare un’ascesa in montagna la cosa corretta da fare è guardare le previsioni del tempo.
1)tempo stabile e soleggiato
2)tempo stabile con qualche addensamento nel pomeriggio
3)tempo incerto con possibilita di temporali nelle ore centrali
4)nuvoloso con pioggia e temporali
ovviamente nel caso 1e2 si può partire anche con la famiglia al seguito.
nel caso 3 solo gente esperta e allenata e che sappia dove rifugiarsi in caso di maltempo.
nel caso 4 sicuramente a casa sarebbe un errore grave partire.
in questo momento ci stai dicendo “urlando”che il tempo è molto variabile e a tratti perturbato e il rischio di prendere un’acquazzone è troppo alto.
poi se uno se la sente di uscire può farlo ma per percorsi di breve durata con un veloce ritorno a casa.
volevo due tue opinioni
1)cosa ne pensi dei grafici Heikin Ashi,togliendo rumore mi sembrano adatti ad un investitore.
2)quando guardo un grafico mi verrebbe voglia di agire per quello che vedo e non per quello che penso ma come è difficile!
grazie per tutto
aspetto con fiducia “tempo stabile e soleggiato.”
La metafora calza Pierluigi.
Non solo per l’imprevedibilità, ma anche perché tra chi legge inevitabilmente c’è chi magari desidera il sole per andare al mare o la pioggia per irrigare la campagna, e ciò può condizionarne il giudizio.
1 – non li adopero (il che non significa che non siano validi) ma uso di tanto in tanto il Renko (concetti simili), come avrai visto nel check up.
2 – col tempo l’analisi tecnica ha subito modifiche e, ahimè, è diventata meno affidabile. Alcune figure sono diventate meno attendibili, sono più frequenti le false rotture, ecc. Tuttavia, se si è consapevoli di questo e se si apportano delle modifiche, o se si amplia lo studio attraverso, per esempio, l’analisi logica dei mercati, si può ottenere una certa affidabilità.
Saluti.
Riccardo
Ciao Riccardo.
Scusa la domanda, ma tra lavoro e ferie ammetto di aver seguito poco il blog ultimamente, mea culpa.
Non ho capito però la motivazione di questo intervento, per carità condivisibilissimo al 100% ma con concetti che speravo/pensavo il tuo pubblico avesse capito.
Per caso ci sono state critiche nei tuoi confronti mal digerite? Oppure hai cambiato qualche tua considerazione?
Ultima domanda che non c’entra con il resto: resti convinto che a breve l’SP500 debba stornare almeno un po’ o sei piu’ d’accordo con me nel ritenere che almeno i 2200 punti siano a portata di mano?
Grazie e saluti!
Ciao Mirko,
non ho modificato considerazioni, semplicemente, ritenendolo utile e necessario, ho voluto fornirvi una chiave di lettura precisa che non lasci spazio a dubbi nonostante, come hai specificato giustamente tu, stiamo parlando di concetti che oramai dovrebbero essere assimilati.
In merito allo S&P, una ipotesi non esclude in alcun modo l’altra.
Difatti, è possibilissimo un ulteriore estensione vero i 2.200 (che comunque è un valore interno all’AREA 1.162 punti indicati) seguito, nel breve, da vendite.
Saluti.
Riccardo
Grazie, però devi farmi la cortesia di non chiederti mai più perché hai scelto di condividere le tue analisi! Infatti sono, per la loro chiarezza e competenza, una guida per noi tutti che abbiamo il piacere di leggerle!!
Saluti
Ti ringrazio Mirko, saluti.
Riccardo
Lodevole TUTTO!!!
ringrazio e buona giornata.
Vedrò pure di diventare donatore.
Ritengo che Il Suo lavoro, donato al web, senza un “do ut des” elevi lo Spirito…
Ti ringrazio per le buone intenzioni Stefano.
Buon pomeriggio.
Riccardo
Ciao Riccardo,
per riprendere le perplessità di Mirko (e per dirla tutta) anch’io ieri leggendo le tue considerazioni ho avuto la sua impressione. In sostanza un mettere le mani avanti.
Abbiamo in tanti l’impressione che, anche se lo S&P 500 iniziasse a correggere (da questi livelli o più su) non è quella temuta “correzione” a cui tu alludi da sei mesi a questa parte (in grado di minacciare i minimi di febbraio) e che tanto “effetto” a cascata avrebbe sugli altri mercati! No, probabilmente è l’ennesima occasione di rientro sulla debolezza per quel target da te indicato, 2.450 punti di Indice (circa). Naturalmente oggi nessuno di noi lo sa con certezza, ma è sempre più un’ipotesi suffragata da indizi.
Saluti Michele
Ciao Michele,
Mirko non ha fatto riferimento ad un ‘mettere le mani avanti’ ma mi ha semplicemente chiesto se la mia opinione originaria fosse cambiata o meno.
Il mio non è un metter le mani avanti, è uno specificare concetti generali che valgono ora, ma valevano pure un anno fa e pure tra un anno, concetti che anche in passato ho rimarcato, concetti vuoi anche ovvi ma che ho ritenuto utile ribadire per fornirvi la giusta chiave per leggere le mie analisi, evidentemente ritenendolo necessario.
Non so in base a che statistica sostieni che siete in ‘tanti’ ad avere l’impressione che per lo S&P una eventuale correzione rappresenti una occasione di acquisto e non conosco gli indizi che sempre più avvalorano tale ipotesi.
So però che una correzione da questi livelli (o poco su) ed un ritorno sotto gli estremi superiori del range laterale da poco sforato rappresenterebbe di fatto una ‘falsa rottura’, il che implicherebbe un cambio di scenario non di poco conto per chi da credito ai principi dell’analisi tecnica.
Per ora, l’unica differenza rispetto ad un paio di settimane fa è quella di uno sforamento, il che rientra sia nell’ipotesi di falsa rottura che di rottura convinta.
Saluti.
Riccardo
ciao riccardo “La star del giorno però è ancora una volta la borsa americana: che migliora i massimi storici in termini di indici Dow Jones e S&P500. Non potrebbe essere diversamente: il mercato USA beneficia non solo di una formidabile spinta in termini di ampiezza e volume, ma anche in termini macro e fondamentali. La recessione dei profitti volge al termine, e storicamente di questo si beneficiano le quotazioni; mentre il nuovo massimo del CESI tipicamente “chiama” ulteriori miglioramenti di listino in ottica di medio periodo.
Questo stato di grazia ha permesso ieri al Dow Jones di conseguire un saldo positivo per la nona seduta consecutiva. Un setup piuttosto raro, visto che dal 1982 in poi si è manifestato soltanto altre quattro volte, e in tutti i casi ciò ha anticipato ulteriori vistosi miglioramenti delle quotazioni. In prospettiva la borsa americana presenta in questo momento le migliori chance di proseguire lungo il sentiero per i prossimi sei mesi.”
che ne pensi?
Come ogni analista, preferisco evitare di esprimermi sul lavoro di altri analisti, ma posso comunque spiegare la mia opinione.
Io al momento vedo un temporaneo sforamento (magari in futuro sarà di più, nessuno può saperlo) avvenuto peraltro senza volumi e senza strappi, aspetti che solitamente caratterizzano le rotture convinte.
Sul massimo del CESI, non è un indicatore che seguo.
Vedo però i livelli della leva finanziaria (superiori a quelli del 2007, ma in contrazione dai massimi), una certa compiacenza da parte del mercato (vix basso e sentiment abbastanza alto), l’assenza di cartucce da parte della FED, la sopravvalutazione della borsa se rapportata al PIL e la distribuzione volumetrica verso la parte alta del range (quest’ultima informazione nascosta, quindi preziosa), aspetti ai quali aggiungo le difficoltà del settore bancario europeo che potrebbero incidere a livello globale.
Sono tutti elementi che, sia chiaro, non escludono in alcun modo un’ulteriore estensione rialzista, ma dipingono un quadro in cui il rendimento potenziale non giustifica nemmeno lontanamente i rischi potenziali.
Riccardo
RICCARDO Ciao .Post bellissimo .
Alcune mie riflessioni
1)Non hai bisogno del difensore .
Ma , come hai scritto alcuni giorni orsono è proprio nell’autocritica /errore che hai indicato ad un lettore il solo appunto che TI si potrebbe ,forse , addebitare in questi ultimi mesi (CITO) :
“potrebbe esser quella di non aver dato a suo tempo il giusto peso alla particolare distribuzione volumetrica dello S&P 500 “
Ti seguo da 6 anni .Prima distrattamente,da lontano e saltuariamente .
In seguito dopo 2 post (il 18e24 Ottobre -2014)hai attirato la mia attenzione .
Ripetevi e scrivevi alcuni concetti di A.T.
Anche se inizialmente ero molto scettico nel continuare a leggerti ho cominciato ad apprezzare il TUO METODO di lavoro.
2)Premessa :
Sono 40 anni che frequento i Mercati Finanziari per passione . Solo in seguito per gestire i miei risparmi direttamente (causa grosse delusioni da terzi).
Come ben sai non da Trader ma da Investitore…Non sono cassettista (è finita l’epoca..). Mi reputo attivo senza essere compulsivo .
Prudente con una mia logica personale .
Percentualmente la mia asset-allocation prevede ,da sempre , un parte preponderante ,70% , in
Equity (€ e $) + Cash .
Qualche posizione sull’oro tramite Etf e Obbligazioni (Btp) acquistati nel 2011
Con cedole tra il 4 /6% sulle quali da qualche tempo a questa parte sto decidendo cosa fare . .
Le scelte d’investimento negli anni 80-90 le si potevano fare passando ,almeno questa è la mia esperienza personale ,dai fondi d’investimento oppure con le prime gestioni private .
Non c’erano tutti i mezzi che oggi si dispongono (tecnologia ,prodotti finanziari a basso costo es :ETF …informazioni etc.etc) per poter agire direttamente sui mercati e aver la possibilità di avere il massimo di informazioni velocemente .
ES: come si sarebbe potuto investire sul Mercato Cinese ?
Dal 2006 ho trovato su Milano un ETF delle industrie migliori di quel paese .
Accumulo trimestralmente come sempre prudentemente
3)Come ti avevo scritto seguo molto i principi di BUFFETT (che ho eletto mio faro sui fondamentali in USA dal 1987…a torto o a ragione ) .
Per Caso lo scoprii tramite quella famosa ”Lettera Allegoria” del 1987 che scrisse ai suoi Azionisti che ti avevo accennato . Dapprima con un piccolo Investimento nel 1987.
Ho conosciuto/vissuto personalmente i momenti critici del 2000 e del 2007.
BUFFETT in quei periodi incrementava le sue posizioni…..Ai miei livelli e in quel momento non ho avuto il coraggio di seguirlo….
Nel 2009 BUFFET decise di entrare in modo pesante sui Mercati USA . In quel caso l’ho seguito e incrementato le mie posizione ,con piccoli capitali , su 5 Titoli sui quali stava incrementando BAC-COP-GE-JJ-KO. E non me ne pento ……
Come forse ti ricorderai sul nostro Mercato Azionario ho solamente due piccole posizioni in essere
nei settori che considero di eccellenza: Brembo dal 2009 e S. Ferragamo da Gennaio 2016 .
4)Come ovvio la maggioranza dei lettori che Ti seguono assiduamente elogia la TUA dedizione e competenza che metti in questo TUO impegno .
Nel domandarmi la ragione che Ti spinge (senza per il momento aver trovato una risposta adeguata …ma condividendo in pieno il PENSIERO DI MIRKO ) mi permetterei solo un complimento SUPPLEMETARE che già più volte Ti ho espresso :
L’ “ONESTA’ INTELLETTUALE ” che esprimi settimanalmente nelle analisi .
Come anche in queste incursioni/considerazioni che scrivi saltuariamente per chiarire concetti ben evidenziati più volte .
5)Alcuni anni orsono con la miriadi d’informazioni (non sempre attendibili )che si trovano nella RETE ho avuto la “ FORTUNA “ di imbattermi in questo BLOG che mi sta facendo conoscere l’.A.T . Anche se come Tu stesso sottolinei e CITO:
“col tempo l’analisi tecnica ha subito modifiche e, ahimè, è diventata meno affidabile. Alcune figure sono diventate meno attendibili, sono più frequenti le false rotture, ecc. Tuttavia, se si è consapevoli di questo e se si apportano delle modifiche, o se si amplia lo studio attraverso, per esempio, l’analisi logica dei mercati, si può ottenere una certa affidabilità “
Fine Citazione.
Per il sottoscritto A.T si sta rivelando ,grazie al TUO aiuto uno strumento importante per capire dove sono andati /vanno ed andranno probabilmente i Mercati .
Un ulteriore aiuto importante per contenere i danni .
Concludo con una frase ,che faccio mia , del Tuo stimatissimo collega F. CARUSO :
“Voi siete i primi consulenti finanziari di voi stessi: e la prima cosa giusta che potete e dovete
fare è INFORMARVI e DARVI UN METODO.
Sperare, detto per inciso, non è un metodo valido
Come al solito lascio a TE il compito di decidere se pubblicare questo mio lungo POST .
Grazie .In attesa del nostro MARIO nazionale
Buona Giornata e Buon Lavoro
Maurizio
PS: nell’archivio non riesco a ritrovare questo Post : Gestione delle perdite
By RICCARDO FRACASSO On 05/02/2016
Cortesemente me lo potresti rimandare. Grazie
Ciao Maurizio,
onestamente non ho nulla da aggiungere a quanto hai scritto se non esprimere la soddisfazione per la piena sintonia dimostrata con quanto hai scritto.
Ecco il link:
http://finanzaedintorni.info/2016/02/05/gestione-delle-perdite/
Buon pomeriggio.
Mi piacerebbe tanto sapere da quell’analista perché mia, allora, con un simile “stato di grazia”, appena si comincia a parlare di normalizzazione della politica monetaria subito un intero sistema sembra entrare in fibrillazione.
Dacchè si dovevano aumentare altre 2 volte i tassi già quest’anno, si è tornati a parlare prima del 2017, e poi addirittura del 2018. Curioso per un sistema che “scoppia di salute”, tantopiù considerando le parole – per una volta voce dal sen fuggita – di Janet Yellen di appena dicembre scorso : “Non vedo l’ora di alzare i tassi, l’avvio del processo di normalizzazione rappresenta la prova che la nostra economia si è ripresa dalla crisi finanziaria e dalla Grande Recessione”.
E allora ? Come la mettiamo ? Delle due l’una : se si ricongelano i tassi, vorrebbe dire che si sta restando più fragili che mai ; se si scoppia di salute, perché non alzarli dopo la bellezza di ormai otto anni ?
A me pare semplicemente una bolla che anziché svilupparsi in verticale (coi prezzi), si è sviluppata in orizzontale (permanendo fissa sui massimi per un periodo spropositato)…e in fondo questo secondo tipo è perfino molto più efficace in funzione distributiva : dà meno nell’occhio, stimola l’impazienza, alimenta il dubbio e la speranza di ulteriori salite, e consente di trattare molti più volumi.
D’altronde appena un anno fa di questi tempi il primo stormir di fronde fece perdere ai listini Usa il 15% in pochi giorni, qui invece la rottura dei massimi è avvenuta con colpi frazionali di scalpellino : giusto per sottolineare l’asimmetria tra il fragore di una rottura verso il basso e la silenziosità di una verso l’alto. Quantomeno strana se i potenziali compratori fossero nettamente prevalenti sui potenziali venditori.
Forse l’unico diaframma che ancora si frappone è rappresentato dalla candidatura “rassicurante” di Hillary Clinton (che evoca i fasti dei tempi del marito): dovesse vincere Trump le presidenziali…
Un saluto.
Considerazioni che condivido ampiamente Andrea.
E nemmeno un eventuale rialzo dello 0,25% la prossima settimana, implicherebbe un miglioramento deciso dell’economia.
Solo una serie di aumenti costanti (e non a singhiozzio) significherebbe che l’economia ne è uscita completamente dalla crisi e può camminare con le proprie gambe.
Saluti.