Ftse Mib: un calo che non fa male
Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 21.071 punti, registrando un -0,10%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -1,51%.
La scorsa settimana:
“Le 4 chiusure settimanali positive consecutive suggeriscono una certa vulnerabilità del rialzo a possibili correzioni.
Tuttavia, al momento mancano segnali concreti che indichino l’inizio di un calo.
Per di più, la chiusura settimanale nei pressi dei massimi rende probabile un nuovo massimo settimanale.
Al momento, a mio avviso, è finanziariamente corretto mantenersi a favore del trend rialzista fino a che l’analisi tecnica non ci offrirà un segnale contrario.”.
Grafico:
La settimana appena conclusa ha interrotto la sequenza di chiusure settimanali positive, dando respiro al movimento rialzista ma senza pregiudicarne la direzione.
Al momento non si rileva la presenza di figure ribassiste in grado di sconsigliare il mantenimento di eventuali posizioni rialziste in portafoglio.
Ora mi preme sottoporre alla vostra attenzione il seguente grafico, anche per esporre concetti di natura didattica:
Trattasi dello spread tra il Mib ed il BTP a 10 anni.
Un andamento rialzista del grafico implica una maggior forza relativa del Mib nei confronti del BTP, e viceversa.
Come più volte affermato, un mercato per essere considerato in fase di bull market (letteralmente ‘mercato toro’) non deve soltanto essere rialzista ma deve anche performare meglio degli altri.
Nel caso specifico, il Mib può considerarsi in bull market se, oltre a salire, sovraperforma il BTP.
Ciò premesso, dal grafico è possibile osservare la chiara sequenza di minimi e massimi crescenti avviatasi da giugno 2012, che descrive uno trend rialzista dello spread, e quindi una maggior forza relativa del Mib nei confronti del BTP.
In buona sostanza, il Mib si trova da oltre due anni in fase di bull market, condizione tuttora valida, nonostante la forte correzione subita dal nostro indice da Giugno ad inizio Agosto.
Notare inoltre come la correzione del Mib avviatasi a Giugno (vedi primo grafico) sia stata anticipata dal calo di forza dello spread iniziato ad Aprile (secondo grafico).
Riccardo Fracasso
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