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Nella giornata di ieri Draghi ha confermato la conclusione del QE Europeo.

Ha comunque affermato che  la Banca Centrale dell’Area Euro continuerà a reinvestire i titoli in scadenza, e lo farà anche dopo il primo aumento dei tassi.

Rialzo dei tassi previsto dopo (e non necessariamente subito dopo) la prossima estate.

Se col QE si aumenta il bilancio della BCE, col solo reinvestimento dei titoli in scadenza lo si mantiene perlomeno inalterato, rendendo più graduale il processo di normalizzazione di una politica monetaria che resta comunque accomodante.

Draghi ha comunque precisato che il reinvestimento porteràad un riallineamento del portafoglio in proporzione alle nuove quote di percentuale di ciascun Paese nel capitale della BCE.

Ciò finirà paradossalmente per penalizzare i Paesi più in difficoltà(Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, ecc) e favorire gli altri (Germania inprimis).

In particolare, la quota di portafoglio della BCE sull’Italia passerà dal 17,5% al 16,5%: una perdita di un punto secco.

In linea generale la fine del QE chiude i rubinetti di liquidità immessa nel sistema finanziario, in un periodo in cui purtroppo l’economia europea non può certo definirsi rassicurante.

Il rischio è che una nuova crisi possa portare la BCE a ricorrere ad un nuovo QE.

Riccardo Fracasso

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