Come immagino tutti saprete, il referendum inglese ha decretato la vittoria degli elettori a favore della Brexit: 51,9% contro il 48,1%.
Onestamente, risultato contro mie previsioni, un risultato che rileva un voto evidentemente di pancia degli elettori e che, a mio avviso, non ha tenuto nella giusta considerazione l’aspetto economico.
Ad ogni modo, ci si augura che ciò serva per migliorare l’Europa.
Il processo di uscita non sarà immediato: sono necessari 2 anni di negoziati e solo alla fine il recesso sarà effettivo.
La Gran Bretagna innanzitutto dovrà presentare la richiesta di uscita e potrebbe farlo già al prossimo Consiglio Europeo (28 giugno).
L’accordo tra Regno Unito e Unione Europea dovrà essere approvato dal parlamento britannico, da quello Europeo e dal Congresso Europeo.
In assenza di accordo, dopo 2 anni il recesso sarà ugualmente in vigore.
A quel punto, la Gran Bretagna dovrà rinegoziare con tutti i Paesi del Mondo gli accordi commerciali stretti come membro UE.
Inoltre, i britannici perderanno i vantaggi legati all’accesso del libero mercato, la libertà di movimento, di lavoro e di assistenza nei Paesi dell’Unione Europea.
Riccardo Fracasso
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