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Il Ftse Mib  ha chiuso la seduta a 21.925 punti, registrando un +0,05%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +1,38%.

FTSE MIB – incrocio della morte – base giornaliera

Si registra l’accenno di un incrocio della morte, seppur evidenziando la necessità di conferme che si otterrebbero con l’ampliamento del divario tra la media mobile a 50 giorni e quella a 200.

Ora allarghiamo il campo di osservazione agli ultimi 3 anni.

Di seguito una nota tecnica che può tornarvi utile:

Per evitare grafici eccessivamente compressi (in parole povere: con troppe candele) è necessario innalzare il time frame.

Pertanto, dovendo esaminare 2-3 anni di storia, è consigliabile passare dai grafici giornalieri a quelli settimanali.

Tale passaggio ci impedisce, però, di poter visualizzare le medie mobile a 200 e 50 giorni.

Un trucco per ovviare a tale problema: se si considera che una settimana borsistica è solitamente composta da 5 sedute, le medie equivalenti alla 200 giorni e alla 50 giorni sono rispettivamente la 40 settimane e la 10 settimane.

Si tratta di una semplificazione, poichè alcune settimane, a causa delle festività, sono formate da meno di 5 sedute.

Conseguentemente, i valori non corrisponderanno con esattezza alle medie giornaliere, ma ne ricalcheranno comunque in modo piuttosto preciso l’andamento ed i segnali.

In buona sostanza, si tratta di un’approssimazione accettabile.

Conclusa la spiegazione tecnica, ora una carrellata di grafici su base settimanale, in cui le frecce rosse evidenziano gli incroci della morte mentre le frecce verdi quelli d’oro.

Ftse Mib:

FTSE MIB

Dell’incrocio della morte sul Ftse Italia Banche ne abbiamo già parlato (nell’attesa produca i suoi effetti):

FTSE ITALIA BANCHE

Dax:

DAX

Eurostoxx 50:

EUROSTOXX 50

Unica eccezione il CAC (ad oggi la borsa europea con più forza), in grado di smentire un temporaneo segnale della morte e segnare nuovi massimi:

CAC

Tuttavia, il flesso ribassista della media mobile breve (10 settimane = 50 giorni) rappresenta un alert.

Alla luce di quanto esposto nel corso dell’intero studio, è possibile affermare come gli incroci sul comparto azionario (su altri asset molto meno) sono rari ma attendibili, e solitamente anticipano accelerazioni di diversi mesi, e non di poche settimane.

Conseguentemente, essi rappresentano eventi da non sottovalutare.

Ciò premesso, per quanto emerso, l’impostazione generale non è certamente delle più rassicuranti.

Riccardo Fracasso

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