Borse: valutazioni a fine 2022
Concluso l’anno, andiamo a valutare le borse attraverso l’ormai noto criterio che considera il rapporto che intercorre tra la capitalizzazione della borsa e il PIL e lo pone a confronto con la rispettiva media storica.
La tabella classifica le borse in ordine decrescente di sottovalutazione.
Chiariamo: secondo questo criterio le borse con sfondo verde sono quelle sottovalutate/convenienti, mentre le altre sono quelle sopravvalutate/sconvenienti.
Semplificando in modo sin troppo eccessivo si potrebbe affermare che nella prima categoria si trova valore, mentre nella seconda no.
Ciò potrebbe indurre l’investitore a posizionarsi sin d’ora sulle prime ed evitare le seconde, ma le cose sono meno facili di quanto sembra.
Infatti, nel breve entrano in gioco fattori come il trend e la forza relativa che incidono nelle tempistiche dei riallineamenti.
Inoltre, all’interno dell’analisi è necessario tener in forte considerazione le prospettive economiche che, per esempio, possono rendere appetibile nel lungo termine la borsa di un Paese anche se attualmente risulta sopravvalutata.
Il calo generalizzato dei listini azionari nel 2022 ha incrementato il numero di borse sottovalutate e ha ridimensionato gli eccessi di altre.
La borsa italiana, un anno fa leggermente sottovalutata, ora risulta correttamente valutata.
La principale sfida dell’Italia e dell’Area Euro in generale sarà quella di contenere la crisi energetica, magari rendendosi un po’ più indipendente dagli altri Paesi.
Per gli Stati Uniti, si raffreddano i prezzi azionari, restando comunque in terreno di elevata sopravvalutazione (il che, unitamente a un PIL destinato a peggiorare, smentisce la tesi che da tempo parla di saldi imperdibili).
La Cina, con prospettive economiche sicuramente migliori rispetto a quelle occidentali, già ora presenta una corretta valutazione.
Tra le borse sottovalutate, prevalgono i Paesi emergenti.
Un’eventuale (a mio avviso probabile) nuova ondata ribassista per le borse dovrebbe dar vita, per il mercato azionario in generale, alla più interessante giuntura di acquisto di questo decennio che, però, avrà come protagonisti trainanti Paesi diversi rispetto a quelli cui ci siamo abituati a vedere nel passato.
Riccardo Fracasso
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