A Maggio, esaminando il cambio Euro/Dollaro:
“Dal punto di vista grafico, fino a che non assisteremo alla chiusura del gap up settimanale apertosi ad Aprile (1.0778), in un’ottica di medio/lungo periodo resterà credibile l’ipotesi di allungo anche fino ad area 1,2228 (ritracciamento del 50% della gamba ribassista A-B)”.
Grafico:
A distanza di qualche mese il cambio ha effettivamente raggiunto tale area, segnando un massimo a 1,2093, livello dal quale s’è avviata una correzione tuttora in corso.
L’area 1,145 in cui convergono il ritracciamento di Fibonacci del 38,2% del vettore A-B e la base superiore del canale laterale oltrepassato dal cambio qualche mese fa. rappresenta una soglia solida che difficilmente sarà rotta con forza.
Al di là di quelle che sono le considerazioni grafiche, il recente annuncio di Draghi di una riduzione del QE da 60 a 30 MLD (a partire da Gennaio 2018) costituisce una ulteriore misura di ridimensionamento di una politica espansiva che, come sappiamo, penalizzava l’euro nei confronti del dollaro.
Pertanto, al momento è difficile ipotizzare apprezzamenti molto estesi della valuta americana, a meno che il rialzo dei tassi della FED si riveli meno graduale di quanto programmato.
Riccardo Fracasso
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