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Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.126 punti, registrando un +0,11%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +2,41%.

La scorsa settimana:

“Come potete osservare ormai da 4 mesi e mezzi lo S&P 500, al di là di temporanei sforamenti, si muove all’interno del range laterale 2.040-2.120 punti, livelli che andranno monitorati.

Ammesso e non concesso che nel weekend sia realmente stretto un accordo per la questione greca, ritengo probabile anche per l’indice americano qualche settimana al rialzo.”.

Grafico:

S&P 500 - Range laterale

S&P 500 – Range laterale

Sulla spinta dell’intesa greca, l’indice americano è salito ed ha lievemente sforato la parte alta del range laterale.

La chiusura settimanale vicina ai massimi, inoltre, suggerisce nuovi allunghi che, se confermati, trasformerebbero lo sforamento in rottura convinta.

Resto positivo.

La proiezione verso l’alto dell’altezza del range laterale ci fornisce un target rialzista: 2.200 punti.

Ora appare interessante dar lettura dei punti pivot dello S&P 500 calcolati su base annua:

S&P 500 - Pivot

S&P 500 – Pivot

Il target 2.200 punti è confermato dal punto Pivot R1 (2.188 punti).

Esiste quindi un’area di convergenza.

Chi mi segue da tempo sa che se partendo da punti di osservazione diversi (in tal caso proiezione altezza range e punti pivot) si giunge alla medesima conclusione (stesso target), le probabilità che la stessa sia corretta aumentano.

In buona sostanza, è bene monitorare attentamente area 2.200 punti che potrebbe rivelarsi anche come un TOP di lungo termine.

Infine, si evidenzia che, pur vedendo ulteriori margini di salita, si sta parlando di un asset (S&P 500) il cui rialzo è in una fase molto avanzata e poco conveniente.

Riccardo Fracasso

 
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