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Nel pomeriggio c’è stata l’approvazione (piuttosto scontata) del Rendiconto generale dello Stato per il 2010 da parte della Camera dei deputati.
308 voti a favore su appena 309 votanti.
Tutti gli altri aventi diritto al voto si sono astenuti, da una parte permettendo l’approvazione del rendiconto e dall’altra volendo mettere in risalto gli attuali numeri della maggioranza.
Numeri insufficienti, considerato che la maggioranza assoluta necessita di almeno 316 voti.
Con l’elenco dei votanti in mano, Berlusconi si è riunito con altri ministri, presumibilmente per capire se vi sono i margini per convincere qualche astenuto per passare dalla sua parte, o se cedere il posto ad Alfano.
Comunque, l’eventuale subentro dell’attuale ministro della giustizia, necessiterebbe del consenso (in tal caso non scontato) da parte del parlamento.
Grafico:
Anche oggi, come ieri, il nostro indice è arrivato a guadagnare oltre il 3% (toccando un massimo a 16.023 punti) per poi indietreggiare soprattutto nell’ultima ora e mezza, la fase della seduta a cui bisogna assegnare maggior importanza, in cui di norma si possono osservare le reali intenzioni delle cosiddette ‘mani forti’.
Ovviamente la discesa non è un buon segnale.
Il nostro indice ha quindi chiuso a 15.664 punti, registrando un +0,74%.
Rialzo ben più importante è però quello del rendimento decennale, che, proprio mentre scrivo, sta toccando il massimo a 6,77%, sempre più vicino a quel 7%, considerato come il livello oltre il quale la raccolta di denaro sui mercati diventa insostenibile.
Attenzione che, se anche l’Italia volesse continuare ad emettere obbligazioni a 10 anni oltre il 7%, gli investitori, assegnando grande rilevanza a tale soglia, in caso di superamento potrebbero aumentare le vendite, causando un ulteriore accelerazione dei rendimenti.
In buona sostanza, v’è la concreta possibilità che la situazione precipiti ulteriormente, da un momento all’altro.
D’altra parte, è bene ricordare la presenza della BCE, pronta ad intervenire, nel limite delle sue disponibilità, nei momenti più critici.
Certo è che, anche in passato abbiamo potuto osservare come la Banca Centrale Europea possa tamponare le crisi, ma non risolverle.
Inoltre, c’è pure da chiedersi se, considerate le prospettive, la Bce deciderà o meno di acquistare i nostri titoli di stato.
Ultime sedute:
Dal punto di vista grafico non è cambiato nulla.
Nel corso della seduta, la 25+5 è stata superata e con maggior convinzione di ieri, ma in chiusura l’indice si è riportato puntualmente sotto.
Pertanto, il trend di lungo, ed ovviamente anche quello di medio, rimangono ribassisti.
Sarà importante osservare la situazione nel finesettimana.
Riccardo Fracasso
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