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Partiamo subito col grafico dello S&P; 500:

Durante la seduta l’indice americano è arrivato a scendere fino a 1.075 punti (-2,22%), per poi recuperare e chiudere persino a 1.124 punti (+2,25%) grazie alle parole di Bernanke.
Il presidente della Federal Reserve è intervenuto dicendo che la banca centrale degli Stati Uniti è disposta ad adottare ulteriori misure per stimolare l’economia.
Tra l’altro, ha sostenuto che darà ulteriori informazioni in merito alla decisione di mantenere i tassi invariati fino ad almeno metà 2013.
Quest’ultima affermazione dovrebbe far riflettere.
Il fatto stesso che Bernanke nelle ultime apparizioni, per cercare di rassicurare i mercati, si sia ridotto a ripetere di aver adottato una misura che già da diverso tempo è stata decisa non fa che confermare che le cartucce a sua disposizione siano esaurite o quasi.
Ha inoltre sottolineato che l’aumento dell’inflazione non fermerà la Fed, e questo può lasciare aperto lo spazio per una ipotetica QE3.
La risposta a caldo è stata sicuramente positiva, e la chiusura sui massimi apre la possibilità di ulteriori rialzi domani.
Tuttavia, resta in dubbio quella che potrebbe essere la reazione a freddo.
Personalmente ritengo che le parole di Bernanke non fanno che confermare il pessimo stato dell’economia e lui stesso non ne ha fatto mistero affermando che la ripresa è ‘vicina a vacillare’.
Tuttavia, in passato le quantitative easing, pur non avendo stimolato l’economia, hanno prodotto forti rialzi sui mercati.
Faccio analisi tecniche e ragionamenti finanziari, ma non posso sapere se il mercato, a freddo, continuerà a premiere l’ipotesi (perchè si sta parlando solo di ipotesi) di una inutile QE3 o se invece vedrà ciò che sta realmente dietro alle parole di Bernanke: la conferma che la crisi è grave.
La 7+5 e la 25+5 restano ben sopra l’indice, evidenziando un trend di medio e di lungo saldamente ribassisti.
La notevole distanza permette di sopportare rimbalzi considerevoli.
Tuttavia, se la reazione a freddo dovesse dimostrarsi anch’essa positiva, le tendenze col tempo verrebbero inevitabilmente invertite.
Riccardo Fracasso
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