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Il Ftse Mib  ha chiuso la seduta a 17.646 punti, registrando un -1,27%.

Il bilancio settimanale è pari ad un -1,80%.

Grafico:

Grafico nr. 1 - Ftse Mib

Grafico nr. 1 – Ftse Mib

La scorsa settimana:

“Riassumendo quanto finora esposto, abbiamo:

  • presenza di ipercomprato;
  • chiusura di seduta sui minimi;
  • raggiungimento prima area di estensione di Fibonacci;
  • formazione Hanging man con tanto di conferma;
  • comparsa gap up in una fase di buona continuità rialzista.

Tutti questi elementi tecnici portano alla stessa direzione: probabilmente presto si potrà parlare del recente superamento della resistenza del 30 gennaio (17.983) come di una classica falsa rottura.”

Grafico:

Grafico nr. 2 - Ftse Mib - Falsa rottura

Grafico nr. 2 – Ftse Mib – Falsa rottura

E’ trascorsa una settimana e già ora si può effettivamente parlare di falsa rottura.

Le false rotture di una resistenza sono particolarmente pericolose perché, tra chi in portafoglio detiene posizioni rialziste (magari acquistate proprio al presunto superamento della resistenza), alcuni si limitano a liquidarle mentre altri le invertono aprendone di short, il che, ovviamente, amplifica la discesa del sottostante (nel caso specifico il Ftse Mib).

Inoltre, la chiusura di seduta e di settimana sui minimi rende probabili un nuovo minimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed un nuovo minimo settimanale (in una delle successive quattro sedute).

Tuttavia, nonostante gli elementi tecnici fin qui esposti mi portino ad affermare con una certa convinzione che la correzione in corso  non sia terminata, ad oggi rimane intatta l’impostazione rialzista di fondo descritta dalla sequenza di minimi e massimi crescenti avviatasi il 24 giugno.

In caso di discese incapaci di far scivolare in modo convinto il Ftse Mib al di sotto del precedente minimo (16.504 del 28 agosto) l’impostazione rialzista di fondo non muterebbe.

L’importanza di tale area di supporto è rafforzata dalla convergenza con la media mobile a 200 giorni.

Al contrario, l’eventuale calo del Ftse Mib al di sotto del precedente minimo  andrebbe letto come un preoccupante campanello di allarme, e se lo stesso sarà seguito da un massimo inferiore a quello segnato questa settimana (18.143) saremo dinanzi ad una tendenza chiaramente ribassista.

Tralasciando l’aspetto tecnico, i recenti eventi politici di certo non aiutano.

Tuttavia, ciò che più impensierisce non è la situazione politica italiana ma il fatto che la stessa va a collocarsi in un quadro generale particolarmente complesso, in cui si è iniziato a discutere in merito al rialzo del tetto del debito USA, in cui il tapering appare sempre più vicino, senza scordare che entro fine anno 140 banche dell’Area Euro saranno sottoposte ad uno stress test che si preannuncia decisamente più severo dei precedenti.

Riccardo Fracasso

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