Come più volte evidenziato, dietro al trend rialzista dei principali indici americani stanno, per l’appunto, le performance dei titoli più grandi, che alimentano il sentiment degli investitori che a sua volta alimenta il trend rialzista stesso partecipando al mercato.

Tutto ciò ha distratto la gente da problemi concreti e rilevanti:

Si osservi come l’indice settoriale delle banche regionali, dai massimi di inizio 2022 in poi, ha mantenuto un trend ribassista, penalizzato dal maggior costo di raccolta e, soprattutto, da un settore immobiliare in crisi.

Nonostante la pratica sempre più diffusa dei creditori di allungare le scadenze di debitori altrimenti inadempienti, il tasso delle insolvenze è in aumento.

Come detto, gli splendidi rialzi dei titoli a maggior capitalizzazione della borsa americana hanno permesso di spostare l’attenzione degli investitori sui risultati degli indici generali.

Si tratta di enormi titoli tecnologici tra i quali, tuttavia, da inizio anno hanno smesso di contribuire Apple e Microsoft (Alphabet).

D’altro canto, Nividia, sull’euforia legata all’intelligenza artificiale, ha intensificato il proprio apporto alla causa (+76% da inizio anno).

In buona sostanza, siamo di fronte a un mercato che sale grazie all’apporto di un numero sempre più concentrato di titoli le cui quotazioni scontano utili futuri elevatissimi.

Al contempo, dietro tale manciata di azioni un settore importante come quello bancario le cui difficoltà sono reali.

Ad ogni modo, dal punto di vista grafico, si conferma un solido trend rialzista per la borsa americana.

Riccardo Fracasso

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