Partiamo subito col grafico del Ftse Mib:
Il nostro indice ha terminato la seduta a 16.630 punti, registrando un +1,4%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -3,98%.
Mercoledì della scorsa settimana si evidenziava la comparsa di un preoccupante campanello d’allarme:
“Trattasi di una Engulfing Bearish (vedi riquadro blu), figura di inversione ribassista.”.
Dopo averne esaminato l’affidabilità, si concludeva affermando:
“In buona sostanza, abbiamo una figura che va ritenuta attendibile, il che significa che è probabile una prosecuzione della correzione.”.
A distanza di oltre una settimana è possibile sostenere che evidenziare quel segnale è stato utile poichè da allora il Ftse Mib è effettivamente sceso, arrivando a chiudere persino il gap up apertosi il 2 gennaio.
Ora, però, trovo utile valutare la situazione tecnica a seguito di questo ribasso e quantificare la gravità degli eventuali danni riportati.
Innanzitutto va ricordato che secondo un autorevole manuale gli effetti di qualsiasi configurazione a candele si esauriscono entro i 5 periodi successivi; applicando tale regola al caso specifico e considerando che la Engulfing Bearish s’era formata in un grafico su base giornaliera, si conclude che la sua efficacia s’è spenta entro mercoledì di questa settimana.
Sia chiaro, ciò non significa che da allora non si possa più scendere, ma semplicemente che se ciò dovesse verificarsi non avrà alcuna attinenza con la Engulfing Bearish.
Ora, tornando al capitolo gap up, la sua chiusura rappresenta una preoccupazione in meno per gli acquirenti, fermo restando però che tale aspetto da solo non rappresenta garanzia di salita.
La chiusura di seduta sui massimi ne rende probabili ulteriori nella seduta di lunedì.
Inoltre, il Detrended segnala un fortissimo ipervenduto (vedi grafico nr. 1).
Riassumendo, abbiamo:
- esaurimento efficacia Engulfing Bearish;
-
chiusura di un gap up (che rappresenta una preoccupazione in meno per gli acquirenti);
- chiusura di seduta sui massimi;
- forte ipervenduto.
Sussistono quindi validi motivi per ritenere che, salvo improvvisi e decisi cedimenti nelle prossime ore da parte dei listini americani, il rimbalzo avviatosi oggi non sia esaurito.
Ora, però, proseguendo la verifica degli eventuali danni provocati dal calo settimanale, andiamo ad osservare il seguente grafico:
La discesa ha invertito al ribasso anche il trend di lungo periodo (quello breve e di medio lo erano già).
Pertanto, ad oggi tutti e tre i trend rimangono impostati al ribasso.
In una situazione simile è normale assistere a rimbalzi, ma gli stessi si sviluppano controvento.
In buona sostanza, il recupero dovrebbe non essersi esaurito ma le pressioni ribassiste potrebbero presto farsi risentire.
Concludo l’articolo con un informazione: in giornata Telecom ha comunicato il dimezzamento del dividendo 2013.
A ciò va aggiunto quanto raccontato recentemente:
-
Fiat ha annunciato che quest’anno non staccherà dividendo;
-
Saipem ha comunicato utili sotto le attese nel 2012 ed in fortissimo calo nel 2013, il che, con ogni probabilità, dovrebbe portare quantomeno ad un deciso ridimensionamento del dividendo;
-
Eni detiene il 43% di Saipem ed è possibile che anch’essa decida per una riduzione del dividendo.
In buona sostanza, s’allunga la lista di notizie negative legate allo stacco di dividendi 2013 delle società italiane, e ciò non è assolutamente positivo, specie in periodi come l’attuale in cui gli investitori ricercano alternative ai bassi rendimenti obbligazionari.
Riccardo Fracasso
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