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Partiamo subito col grafico dello S&P; 500:
L’indice americano ha chiuso a 1.264 punti, registrando un +1,95%.
La settimana si conclude con un +0,85% complessivo; non abbastanza vicino ai massimi per renderne probabili ulteriori nella prossima.
Sia chiaro che ciò non significa che è improbabile che essi si verifichino, ma semplicemente che le possibilità non sono così elevate da poter ritenere l’ipotesi addiruttra probabile.
Ultime sedute:
Il balzo ha consentito allo S&P; di superare la 7+5.
Si torna quindi ad avere sia il trend di medio che quello di lungo impostati al rialzo.
Tuttavia, la media mobile a 200 giorni (linea viola) è ormai prossima (attualmente transita a 1.272 punti), e abbiamo visto come nelle ultime due settimane sia riuscita, seppur con qualche lieve e temporaneo sforamento, a respingere l’indice.
Insomma…se da una parte abbiamo il trend di medio e quello di lungo favorevoli, dall’altra c’è un duro ostacolo da affrontare.
Abbiamo notato, soprattutto negli ultimi anni, che dai mercati finanziari non c’è più nulla di cui stupirsi, ma è pur vero che il superamento convinto della media mobile solitamente necessita di validi motivi per verificarsi; motivi che, per il momento, non vedo.
Ad ogni modo, l’indice resta ancora ingabbiato all’interno di un range laterale (area di supporto 1.220/1.230 e media mobile a 200 giorni).
Che in tale range si stia costruendo una fase accumulativa (con conseguente rottura verso l’alto) od una fase distributiva (con conseguente rottura verso il basso) è un segreto che probabilmente ci verrà svelato già la prossima settimana.
Nell’ultimo articolo dedicato allo S&P; avevamo evidenziato la formazione di un double repo.
Andiamo allora a vedere se tale configurazione è stata smentita dal bel rialzo di ieri:
Come si può vedere lo S&P; 500 ha chiuso proprio a ridosso della 3+3.
Non mi sfugge che, la chiusura vicinissima ai massimi ne renda probabili di ulteriori nella seduta di lunedì, che potrebbero consentire il superamento della 3+3, ma è pur vero che ciò non esclude che tali eventuali massimi si possano segnare nel corso della seduta senza però esser mantenuti in chiusura.
A mio avviso la figura è ancora valida ed è persino da manuale: abbiamo un trend rialzista molto forte, un primo picco, l’indice che scende sotto la 3+3, vi risale sopra e tocca un secondo massimo, e poi vi torna sotto una seconda volta.
Anzi, al momento il movimento di ritorno sulla 3+3, verificatosi tra giovedì e venerdì, potrebbe anche rientrare nella formazione di un pull back, che ne avvalorerebbe la sua impostazione ribassista.
E’ pur vero che, se anche lo S&P; 500 non riuscisse a superare (in modo convinto) la 3+3, deve comunque affrettarsi ad avviare la fase discendente.
Difatti, posso anche accettare un temporaneo sforamento della 3+3, ma una permanenza eccessiva sopra l’area di supporto 1.220-1.231 invaliderebbe comunque il double repo.
In buona sostanza, o la figura inizia a produrre i propri effetti (rottura del supporto) entro la fine della prossima settimana, o sarà da considerare smentita.
Riccardo Fracasso
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