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Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.088 punti, registrando un +0,33%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +0.88%.

Grafico:

Grafico nr. 1 - S&P 500 - Nuovo massimo - Estensioni di Fibonacci

Grafico nr. 1 – S&P 500 – Nuovo massimo – Estensioni di Fibonacci

Dal grafico a base settimanale è possibile osservare come nell’ultima settimana l’indice americano è riuscito a registrare l’ennesimo nuovo massimo storico (2.092 punti).

Sono consapevole che i margini di rialzo della borsa americana, man mano che la stessa sale, si riducono, e non mi sfugge la presenza di svariati eccessi (peraltro più volte elencati, in particolar modo in sede di check up), ma è bene precisare che la capacità di un indice di segnare in modo costante nuovi massimi rappresenta un elemento di forza, e non va di certo annotata come un aspetto negativo.

Grafico:

Grafico nr. 2 - S&P 500 - Base mensile

Grafico nr. 2 – S&P 500 – Base mensile

Si osservi come lo S&P 500 ha iniziato a muoversi al di sopra del precedente picco (ottobre 2007) da Aprile 2013 senza che ciò le impedisse in alcun modo di registrare con continuità nuovi massimi assoluti guadagnando, da allora, oltre il 32% (in 20 mesi).

Pur convinto che il ciclo di rialzo del mercato azionario americano sia giunto ad uno stadio piuttosto avanzato (considerata la leva potremo parlare di bolla), ritengo che al momento non sussistano gli elementi per parlare di TOP di lungo periodo.

Magari a brevissimo si potrà farlo, ma al momento, no.

Ad ogni modo, lo S&P 500 si sta avvicinando sempre più al primo ostacolo indicato dalle Estensioni di Fibonacci (vedi grafico nr. 1), al cui raggiungimento sarà bene rivalutare il quadro generale.

Riccardo Fracasso

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