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Il Ftse Mib  ha chiuso la seduta a 20.442 punti, registrando un +0,6%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +0,25%.

La performance di Febbraio è di un  +5,27%.

Riprendiamo una parentesi lasciata aperta.

La scorsa settimana s’è evidenziata la comparsa di un Oops di Williams ribassista.

Grafico:

Grafico nr. 1 - Ftse Mib - Invalidazione Oops

Grafico nr. 1 – Ftse Mib – Invalidazione Oops

La salita del Ftse Mib oltre il massimo della seconda candela dell’Oops  (20.521 punti), seppur lievissima e di brevissima durata,  invalida l’Oops ribassista.

Questo attenendosi (come è giusto fare) alle regole, anche se dal punto di vista della sostanza  si può tranquillamente affermare che quel massimo, in fin dei conti, per il momento stia reggendo.

Tuttavia, il fatto che a distanza di una settimana dalla formazione dell’Oops non si sia assistito ad una vera accelerazione ribassista, mi porta comunque ad archiviarlo.

Chiusa la parentesi ‘Oops’, è bene esaminare come si presenta il quadro tecnico del Ftse Mib.

In più occasioni s’è ribadito che l’impostazione di fondo è saldamente rialzista.

Ora, in questa breve fase di lateralità, ricerchiamo alcuni punti di riferimento degni di nota.

Grafico a 6 mesi Spread Ftse Italia Banche/Ftse Mib:

Grafico nr. 2 - Spread Ftse Italia Banche - Ftse Mib

Grafico nr. 2 – Spread Ftse Italia Banche – Ftse Mib

La sequenza di minimi crescenti dello Spread rappresenta una caratteristica tipica di un trend rialzista.

E’ riconosciuto il concetto secondo il quale la maggior forza relativa del settore bancario rispetto al Ftse Mib va considerato come un elemento positivo.

Tuttavia, dal grafico è possibile osservare come nelle ultime settimane lo Spread sta avendo qualche difficoltà nel superare il massimo di metà gennaio.

L’eventuale superamento della resistenza evidenziata (trendline blu tratteggiata) probabilmente darebbe il via ad una nuova accelerazione rialzista da parte del nostro indice.

Prima di allora, decisamente sconsigliati eccessi euforici.

Situazione simile e ancor più marcata nello Spread tra Ftse Mib e BTP a 10 anni:

Grafico nr. 3 - Spread Ftse Mib - BTP 10 anni

Grafico nr. 3 – Spread Ftse Mib – BTP 10 anni

Impostazione di fondo rialzista dello Spread tra Ftse Mib e BTP a 10 anni che evidenzia una maggior forza relativo dell’asset azionario italiano rispetto a quello obbligazionario.

Tuttavia, il massimo valore dello Spread registrato addirittura a metà ottobre si sta dimostrando, per il momento, un ostacolo assai duro.

Anche in tal caso, l’eventuale superamento della resistenza evidenziata (trendline blu tratteggiata) probabilmente darebbe il via ad una nuova accelerazione rialzista da parte del nostro indice.

Non escludo in alcun modo che si possa assistere alla rottura di tale livello, anche perché il BTP a 10 anni ha raggiunto livelli che lo rendono molto meno appetibile rispetto anche solo a mesi fa.

D’altro canto, però, non si può nemmeno escludere l’ipotesi di una tenuta da parte della  resistenza favorita dal contemporaneo rifiatamento da parte del BTP e del Ftse Mib.

In buona sostanza, meglio non dar per certa la rottura ed attenderla.

Ora torniamo al Ftse Mib:

Grafico nr. 4 - Ftse Mib - Trend rialzista - Resistenza a 20.600 punti

Grafico nr. 4 – Ftse Mib – Trend rialzista – Resistenza a 20.600 punti

Il superamento convinto dell’area 20.600 punti aprirebbe le porte a nuovi allunghi.

In buona sostanza, in questa analisi si sono evidenziati degli ostacoli, peraltro molto vicini, il cui eventuale superamento renderebbe probabili nuove accelerazioni rialziste.

D’altro lato, l’incapacità di superare tali livelli potrebbe segnare l’inizio di una correzione.

In conclusione, l’ultimo grafico, per vedere i possibili target di un’eventuale allungo:

Grafico nr. 5 - Ftse Mib - Estensioni di Fibonacci

Grafico nr. 5 – Ftse Mib – Estensioni di Fibonacci

Riccardo Fracasso

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