Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 24.095 punti, registrando un +0,12%.
Il bilancio settimanale è pari a un +0,19%.
Si conferma la recente maggior forza relativa delle borse europee nei confronti di quella americana.
Dal massimo di gennaio (28.212) al minimo del bimestre febbraio/marzo (21.060) il nostro indice aveva perso il 25%, quindi sensibilmente di più rispetto al -14% dello S&P 500.
Poi un rimbalzo per tutti i listini e dopo ancora nuove vendite che però sono state violente per l’indice americano e contenute per quelli europei.
Vendite che al momento hanno causato la discesa al di sotto dei minimi del bimestre febbraio/marzo solo per lo S&P 500.
Al momento, questa netta minor forza relativa della borsa americana si traduce, sempre rispetto al picco di gennaio, in un -19% contro il -14% del Ftse Mib e del Dax.
Questa anomala debolezza della borsa che, almeno fino a poche settimane fa, era la più efficiente al mondo, descrive investitori che hanno più fretta di liberarsi dei titoli quotati negli USA, anche a causa di un imponente delevaraging, partito da livelli senza precedenti storici.
D’altro canto, non escluderei la possibilità che tutte le carenze dell’Europa (in questo periodo in particolare la crisi energetica) tornino a farsi sentire.
Riccardo Fracasso
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