Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 3.943 punti, registrando un +0,1%.
Il bilancio settimanale è pari a un +2,64%.
Di seguito un grafico di lungo termine:
Si osservi come nell’ultimo ventennio i due top e i due bottom di lungo termine sono stati segnati o nel mese di marzo o in quello di ottobre.
Ciò non significa che l’indice americano ad ogni marzo e ad ogni ottobre inverte il proprio trend primario.
Semplicemente, in questi due mesi sono statisticamente più probabili le inversioni di lungo termine; poiché siamo a marzo e lo S&P 500 sta aggiornando i propri massimi, peraltro zavorrata da enormi eccessi, è bene tenerne conto.
Ad ogni modo, al momento va evidenziata un’impostazione innegabilmente rialzista e l’assenza di segnali ribassisti.
Un primo importante campanello di allarme lo avremo con l’innalzamento della volatilità, dopo di che l’ipotesi inversiva si rafforzerebbe con segnali chiari, ben visibili su base mensile, per poter escludere l’ennesima falsa partenza.
Situazione da monitorare.
Riccardo Fracasso
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