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Annualmente i presidenti delle banche centrali ed importanti economisti si incontrano a Jackson Hole (località del Wyoming) per discutere di temi economici.
Il presidente della Federal Reserve si pronuncerà venerdì alle ore 20 italiane, quando i mercati europei avranno già concluso la settimana.
L’attesa è enorme perchè l’incontro avviene in un periodo di grandi difficoltà economiche e di notevoli turbolenze sui mercati.
Inoltre, fu proprio a Jackson Hole che, lo scorso anno, Ben Bernanke annunciò l’avvio della Quantitative Easing 2, consentendo ai mercati, di riprendere la strada rialzista iniziata nel marzo 2009.
Tutto ciò sta creando notevoli aspettative da parte degli investitori.
A mio avviso, si sta dando per quasi certo qualcosa che è ben distante dall’esserlo.
Innanzitutto l’anno scorso, quando fu annunciata la QE2 l’inflazione si attestava all’1,2%, mentre ora è al 3,6%.
Per quanto la Federal Reserve dia moltissima importanza al contesto economico, non può trascurare il forte surriscaldamento dei prezzi verificatosi nell’ultimo anno.
Con ciò non voglio dire che sia impossibile che venerdì Bernanke annunci la QE3, ma lo trovo improbabile.
Sarebbe un ulteriore misura espansiva, che andrebbe ad aggiungersi a quella dei tassi a zero e che alimenterebbe ancor più l’inflazione.
Inoltre, è sotto gli occhi di tutti, l’insuccesso dal punto di vista economico delle precedenti due quantitative easing.
Nonostante i 1.700 miliardi di dollari emessi con la QE1  (12/8-3-10) e i 600 della QE2 (11/10-6/11), la disoccupazione degli Stati Uniti resta altissima (9,1%) ed il PIL è in deciso rallentamento.
Lo stesso Bernanke sa meglio di chiunque altro quanto detto.Sono pertanto alte le possibilità che quanto verrà annunciato venerdì possa deludere il mercato, ed un mercato deluso vende.

Tuttavia, l’attesa di sentir proferire chissà che formula magica da Bernanke, rende possibile (non certo) l’ipotesi che il ribasso sia rimandato alla prossima settimana.Veniamo a noi: ai ribassisti che si fossero spaventati per il rialzo odierno del nostro listino (+1,86%), propongo il grafico dell’ultimo mese del nostro indice:

Nel riquadro sono evidenziate le ultime tre sedute: lunedì, martedì e quella appena conclusasi.

Ricordando che si è presi posizione SHORT nelle prime due giornate, come possiamo osservare la seduta odierna è stata spesa entro il range delle prime due.
Quindi, nulla di preoccupante.
Nel caso dovessero cambiar le cose saremo i primi a prenderne atto.

Riccardo Fracasso
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