Ftse Mib: oops
Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 20.392 punti, registrando un -0,29%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -0,22%.
La scorsa settimana:
“Ciò che mi preme sottoporre alla vostra attenzione è la convergenza delle 3 resistenze: arrotondando, infatti, è possibile affermare come sia su base settimanale che mensile che trimestrale vi sia un pivot in area 20.700.
In buona sostanza, l’analisi dei punti pivot ci suggerisce di alzare le antenne all’eventuale raggiungimento di tale soglia.
Superato tale livello l’obiettivo diverrà 21.125 punti.”.
Tali punti di riferimento sono pressoché immutati:
Difatti, i livelli di Fibonacci sono ovviamente identici a quelli della scorsa settimana, con area 21.125 che si pone come prossimo ostacolo per il Ftse Mib.
Di seguito, invece, la tabella aggiornata dei pivot su base settimanale, mensile e trimestrale:
La lettura dei pivot porta a definire come resistenza l’area 20.600-20.800 punti.
Ora passiamo all’analisi delle candele:
L’Oops di Williams è una figura che prende il nome dal suo ideatore Larry Williams.
L’Oops di Williams ribassista si configura quando, in presenza di un trend chiaramente rialzista, una seduta si apre in gap up per poi invertire la direzione e scendere al di sotto del massimo della seduta precedente.
Nel grafico si nota come il mercato, dopo aver aperto in gap up, è sceso al di sotto del massimo della seduta precedente.
Secondo Larry Williams non si deve attendere la chiusura della seduta per operare ma si entra short appena il mercato sceso al di sotto del picco precedente.
Come stop loss si dovrà impostare il massimo della seconda candela.
Nel caso di una chiusura della seconda candela inferiore alla metà del range della prima abbiamo una Dark Cloud Cover.
Pertanto, il Dark Cloud Cover altro non è che un tipo di Oops piuttosto affidabile.
A questo punto è doveroso sottolineare che se i testi consigliano di attendere la conferma persino per una Dark Cloud Cover prima di operare, si capisce che la strategia di Williams (ingresso non appena il mercato è scivolato nuovamente al di sotto del massimo della seduta precedente) è piuttosto aggressiva.
Tuttavia, una strategia simile consente quasi sempre di impostare uno stop loss poco oneroso, presupposto fondamentale per operare con un risk/reward favorevole.
Grafico:
In questo grafico è evidenziato nel riquadro verde l’Oops rialzista del Ftse Mib comparso ad inizio mese.
Da notare come seguendo la strategia di Williams si sarebbe catturato un bel rialzo.
Sia chiaro, non si sta parlando di una operatività infallibile, ma comunque di un metodo da tenere in considerazione anche perché, ripeto, il più delle volte consente di impostare stop loss molto vicini al prezzo di ingresso, e quindi poco onerosi.
Volendo essere pignoli, avrei preferito che tale Oops fosse giunto in corrispondenza del massimo assoluto di tale gamba rialzista (20.584 del 17 Febbraio).
Ad ogni modo, un altro aspetto parrebbe rafforzare l’ipotesi di un calo:
Quel che vedete è lo Spread tra il Ftse Italia Banche ed il Ftse Mib, in cui è possibile notare l’incapacità di salire oltre il precedente massimo.
Tale comportamento indica un indebolimento della forza relativa da parte del settore bancario rispetto all’indice, aspetto che il più delle volte anticipa un calo per l’indice stesso.
Ed in questa situazione, nemmeno farlo apposta, va aggiunto lo S&P 500 alle prese col precedente massimo assoluto.
Concludo sottolineando due punti importanti:
-
un eventuale superamento del massimo odierno (20.521 punti) invaliderebbe il segnale ribassista;
- personalmente vedo un eventuale calo ancora come un’occasione di acquisto.
Riccardo Fracasso
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