Nella notte tra martedì e mercoledì il consiglio dei ministri ha varato la legge di stabilità.
Tra le varie misure a sorprendere (positivamente) è quella del taglio di un punto percentuale delle aliquote dei due scaglioni più bassi; provvedimento indiscutibilmente positivo perchè la riduzione delle tasse lascia in tasca ai cittadini più risorse per consumare, non fosse però che è stata accompagnata da una serie di misure destinate ad annullarne i benefici.
Per esempio l’innalzamento dell’IVA (dal 2013) che, correggetemi se sbaglio, c’era stato detto che era stato evitato grazie alla precedente manovra, ora è riapparso, seppur nella misura di un punto percentuale anzichè due.
Inoltre, la definizione di parametri più stringenti delle deduzioni e delle detrazioni fiscali altro non sono che un modo per incrementare le tasse.
Per di più, tutti i tagli ai vari enti o perlomeno ai servizi che devono garantire, probabilmente li spingeranno ad aumentare le imposte locali; se così fosse, pagare meno tasse allo Stato, per pagarne di più agli enti a cosa servirebbe? A nulla, se non al governo per affermare di aver ridotto le aliquote e questo, a pochi mesi dal voto, potrebbe essere letto come una furba mossa politica, visto e considerato che Monti s’è detto disponibile a candidarsi se necessario.
Positivi invece alcuni tagli agli sprechi, ma sono sempre pochi.
Credetemi, sono il primo a sapere quanto la coperta sia corta, ma considerato che l’Italia fino a che resterà nell’Area Euro non potrà emettere moneta che chi può (la BCE) non lo fa, al momento la strada ‘meno peggio’ è quella di contenere le uscite intensificando la riduzione degli sprechi e dei privilegi (e ce ne sono tanti in Italia) e con quei soldi (o una parte) ridurre l’imposizione fiscale, aumentare l’IVA solo ai beni di lusso, mantenere inalterate sia le risorse dedicate ai servizi che i vari parametri per le deduzioni e le detrazioni.
Tutto ciò, con la consapevolezza che, ripeto, l’unica via che realmente ha qualche reale possibilità di evitare una catastrofe sia quella di emettere nuova moneta ed usarla come si deve.
S’è parlato di legge di stabilità, ma il rischio è che in realtà i provvedimenti presi possano diventare un’autentica manovra.
Riccardo Fracasso
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