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Circa un mese fa (3 Maggio), esaminando la situazione dei mercato obbligazionario pubblicai, tra l’altro, una tabella che riportava in ordine decrescente i titoli a seconda del loro rendimento reale:

Tabella decennali governativi in ordine decrescenti dei rendimenti reali

Tabella decennali governativi in ordine decrescenti dei rendimenti reali

LEGENDA

Di seguito la tabella aggiornata alla chiusura di martedì, in ordine alfabetico:

Tabella aggiornata rendimenti in ordine alfabetico

Tabella aggiornata rendimenti in ordine alfabetico

In questa tabella vi invito a prestare attenzione alla colonna centrale che ospita i dati dei rendimenti lordi (non quelli reali).

Premessa: l’andamento del prezzo di un titolo obbligazionario è inversamente proporzionale al suo rendimento lordo, per cui un calo del rendimento significa un apprezzamento del titolo.

Dei 9 titoli che alla passata rilevazione offrivano un rendimento reale superiore al 2% (caselle con sfondo verde della prima tabella), a parte il decennale greco e quello portoghese che sono leggermente scesi, gli altri 7 si sono ben apprezzati, con in testa la Russia ed a seguire il Messico.

Tuttavia, anche in quest’ultimo mese, come nel precedente, va registrato il calo generalizzato dei rendimenti  di tutti i decennali governativi presi in esame, anche quelli con sfondo diverso dal verde e quindi con rendimento reale inferiore al 2% (in particolare tra questi da sottolineare la performance del titolo australiano).

In buona sostanza il periodo trascorso dalle precedenti rilevazioni ad oggi è stato complessivamente proficuo per il mercato obbligazionario.

Ora vediamo sempre la tabella aggiornata ma ordinata in funzione dei rendimenti reali:

Tabella decennali in ordine decrescente di rendimenti reali

Tabella decennali in ordine decrescente di rendimenti reali

Il numero di titoli con rendimento reale superiore al 2% scende da 9 a 7, il minimo da quando (Febbraio) abbiamo iniziato le nostre rilevazioni.

Anche questo aspetto dimostra che sul mercato obbligazionario, almeno per la parte governativa, la convenienza è sempre minore, ma questo non è l’unico elemento ad indicarcelo.

Non vi sarà sfuggito il fatto che ho evidenziato i dati appartenenti all’ultima riga, che altro non sono che le medie delle singole rilevazioni.

Nella seguente tabella si propongono i valori delle medie alle varie rilevazioni calcolate negli ultimi mesi:

Tabella riepilogativa dati complessivi

Tabella riepilogativa dati complessivi

Delle 5 rilevazioni fin qui fatte l’ultima è quella in cui:

  • i rendimenti lordi (seconda colonna) sono al livello più basso, il che implica che il prezzo dei decennali governativi, considerati nel loro complesso, è al massimo degli ultimi mesi;
  • i rendimenti reali (che servono per valutare la qualità del rendimento, in funzione dell’inflazione), sono anch’essi al minimo ed evidenziano una scarsa convenienza.

In base a quanto esposto, si conclude quanto segue:

  • fino a che permarrà una scarsa avversione al rischio da parte degli investitori è consigliabile seguire la ‘Strategia dei rendimenti reali’ (puntare sui titoli governativi con sfondo verde, ossia con rendimento reale superiore al 2%);
  • tuttavia, considerati i livelli attuali molto tirati che denotano una scarsa appetibilità, a meno di sensibili discese dell’inflazione, è lecito attendersi per il prossimo mese un aumento del rendimento lordo complessivo (quindi deprezzamento dei decennali governativi) e del rendimento reale. In altre parole, c’è sempre meno valore sui decennali governativi, ed il rapporto rischio/rendimento assolutamente sfavorevole suggerisce di investire una porzione del proprio portafoglio assai limitata in titoli decennali.

Riccardo Fracasso

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