Money mangment applicato all’Oops
Prendo spunto dalla particolare situazione tecnica in cui si ritrova il Ftse Mib per approfondire il Money managment.
Mi preme sottolineare ancora una volta che quanto andrò a scrivere non rappresenta in alcun modo una sollecitazione all’investimento.
In più occasioni ho evidenziato l’impostazione saldamente positiva del nostro indice.
A testimoniarlo sono elementi come il fondo costruito dal Ftse Mib a 12.300 punti, la successiva sequenza di minimi e massimi crescenti e la notevole forza relativa rispetto agli altri indici (aspetto estremamente importante):
In questo contesto ogni storno va considerato come occasione di acquisto ed ogni eventuale segnale ribassista può anticipare una correzione significativa ma al tempo stesso può anche risolversi in qualche seduta di lieve debolezza.
Un segnale ribassista s’è manifestato proprio recentemente: mi riferisco all’Oops ribassista puntualmente evidenziato.
L’Oops ribassista segnala un calo che potrebbe anche essere smorzato dai flussi di denaro ben descritti dalla maggior forza relativa del nostro indici.
In situazioni simili assume ancor più importanza l’applicazione di un corretto money managment.
Di seguito l’Oops pubblicato con l’analisi di venerdì scorso:
La strategia legata agli Oops prevede l’ingresso short appena il mercato scende al di sotto del picco precedente.
Pertanto, ipotizziamo un ingresso a 20.455 punti.
Lo stop loss va posto appena sopra al massimo della seconda candela, per cui ipotizziamo uno stop loss a 20.525 punti.
Consapevoli che, per quanto ben segnalata, un’operazione short in un contesto di fondo positivo presenta comunque dei notevoli rischi, è preferibile assumere un approccio prudente.
Di seguito il grafico aggiornato che andrò ad illustrare:
Innanzitutto si calcola la perdita potenziale nel caso in cui dovesse scattare lo stop loss:
20.525-20.455 = 70 punti
E’ un gran bello stop perché equivale ad una perdita dello 0,35%.
Impostato lo stop si inserisce subito la vendita di metà posizione nei pressi di un livello che, se raggiunto, consente di incassare 70 punti (volendo, vista l’entità modesta dello stop si può pretendere anche qualcosa in più) e quindi di coprire lo stop per la seconda metà.
Pertanto, poiché si sta trattando di una operazione short, si inserisce una vendita a 20.385 punti (20.455-70).
La seconda metà della posizione si potrà lasciar correre verso l’obiettivo principale del calo; via via che il mercato dovesse avvicinarsi a tale obiettivo, sarà possibile anche innalzare lo stop loss nei pressi di obiettivi intermedi (in tal caso si protegge il guadagno e non solo il capitale).
Seguendo la strategia fin qui descritta si potranno verificare le seguenti situazioni:
- se il mercato sale subito senza prima scendere almeno fino a 20.385 punti e facendo scattare lo stop loss subiremo una perdita dello 0,35% (più ovviamente commissioni) sull’operazione;
- se il Ftse Mib dapprima scende a 20.385 e poi risale facendo scattare lo stop loss, la perdita sarà comunque coperta dal gain generato dalla vendita della prima metà;
- se il Ftse Mib dovesse raggiungere l’obiettivo previsto incasseremo un lieve guadagno dalla prima metà della posizione ed uno consistente dalla seconda metà.
In buona sostanza, anche in una situazione apparentemente pericolosa, è possibile contenere il rischio potenziale e mantener intatta la possibilità di incassare un guadagno.
Nel caso specifico, il mercato è già sceso al di sotto dei 20.385 punti; ciò significa che nella peggior delle ipotesi, seguendo la strategia descritta si finirebbe per non perdere nulla anche operando in controtendenza.
Per quanto riguarda gli obiettivi del calo, ne riparleremo quando e se il Ftse Mib dovesse lasciarsi sopra la testa lo stop con maggior convinzione.
Per ora solo dimostrazioni di forza da parte del nostro indice.
Riccardo Fracasso
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